Fonte: lentepubblica.it
Domanda assegni familiari Dipendenti Pubblici 2019, un’agevolazione che spetta alle famiglie dei lavoratori dipendenti pubblici e dei pensionati da lavoro dipendente.
Tali Assegni per l’anno 2019, possono essere richiesti dai nuclei familiare composti da più persone e con reddito sotto la soglia stabilita ogni anno dalla legge.
La normativa ha previsto importi e fasce reddituali favorevoli in situazioni di disagio come i nuclei mono parentali o con componenti inabili.
L’importo dell’Assegno sarà quindi determinato annualmente secondo la tipologia, il numero dei componenti e il reddito complessivo del nucleo familiare.
Il dipendente, in possesso dei redditi complessivi relativi all’anno precedente e attestati dalla CU (ex CUD) o dalla dichiarazione dei redditi (modello 730 o Modello Unico), può presentare la richiesta dell’ANF con decorrenza al 1° luglio di ogni anno, utilizzando il modello “Richiesta assegno al nucleo familiare (Dipendente)”.
La corresponsione dell’assegno spetta, di norma, al dipendente che effettua una specifica richiesta.
Ma come fare domanda?
Il dipendente, in possesso dei redditi complessivi relativi all’anno precedente e attestati dalla CU (ex CUD) o dalla dichiarazione dei redditi (modello 730 o Modello Unico), può presentare la richiesta dell’ANF con decorrenza al 1° luglio di ogni anno, utilizzando il modello “Richiesta assegno al nucleo familiare (Dipendente)”.
I modelli di domanda per l’attribuzione o rideterminazione dell’assegno al nucleo familiare sono disponibili alla pagina “Modulistica” di NoiPA.
Nel modello di domanda è necessario specificare:
La domanda per la richiesta dell’Assegno può essere presentata:
Ricordiamo che questo beneficio è diverso rispetto agli Assegni Familiari INPS, riservati al settore privato.
Statali, Domande entro il 29 Luglio per derogare al massimale contributivo
Fonte:pensionioggi
Le indicazioni in un documento Inps dopo l'entrata in vigore del decreto legge sulla quota 100. Domande a pena di decadenza entro il 29 Luglio 2019 per il personale che ha già superato il massimale contributivo alla data di entrata in vigore del DL 4/2019.
Via libera alla disapplicazione del massimale contributivo per i giovani magistrati e militari. Le domande dovranno essere prodotte a pena di decadenza entro sei mesi dall'assunzione o dalla data di splafonamento del massimale. Per il personale che al 29 gennaio 2019 ha conseguito una retribuzione superiore al massimale la domanda dovrà essere presentata entro il 29 luglio 2019. Lo rende noto l'Inps nellaCircolare numero 93/2019 con la quale l'ente previdenziale dà attuazione ad un passaggio contenuto nel decreto legge sulla quota 100 approvato ad inizio anno (articolo 21 Dl 4/2019 convertito con legge 26/2019). Obiettivo compensare la mancata attivazione in alcuni settori della pubblica amministrazione di forme di previdenza complementare compartecipate dal datore di lavoro.
La questione
Come noto l'articolo 2, comma 18, della legge n. 335 del 1995 ha stabilito per i lavoratori iscritti a forme pensionistiche obbligatorie a far data dal 1° gennaio 1996 e privi di anzianità contributiva precedente, un massimale annuo della base contributiva e pensionabile, annualmente rivalutato dall'ISTAT, sulla base dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Tale massimale viene applicato anche nel caso di opzione al sistema contributivo dai soggetti in possesso di contribuzione al 31.12.1995. L'articolo 21 del Dl 4/2019 ha previsto che, i lavoratori pubblici nel regime contributivo, cioè privi di contribuzione al 31.12.1995 per cui non risultano attivate forme pensionistiche complementari compartecipate dal datore di lavoro, possano optare per essere esclusi dal meccanismo del massimale contributivo (qui i dettagli).
La novella si applica al personale in regime di diritto pubblico il cui rapporto di lavoro è regolato dall’ordinamento di appartenenzain regime di trattamento di fine servizio (TFS) e risulta, pertanto, al momento escluso dalle forme pensionistiche complementari compartecipate dal datore di lavoro. Di conseguenza possono esercitare l'opzione: i magistrati ordinari, amministrativi e contabili; avvocati e procuratori dello stato; personale delle carriere diplomatica e prefettizia; personale Militare e delle forze di Polizia di Stato; il personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco; il personale della carriera dirigenziale penitenziaria; professori ed i ricercatori universitari assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato; altre categorie di dipendenti per il cui trattamento giuridico le norme legislative rinviano ad una delle categorie sopra richiamate.
In questa ipotesi l'interessato può chiedere la disapplicazione del massimale con la conseguenza che l'amministrazione pubblica verserà, pertanto, i relativi contributi previdenziali anche sulla quota di reddito eccedente la cifra di 102.543 euro (valore dell'anno 2019). Si tratta di una novità da tenere in considerazione perchè consente di raggiungere una pensione più elevata.
La domanda
La domanda di esclusione dal limite del massimale contributivo deve essere formulata a pena di decadenza:
1) per dipendenti in servizio alla data del 29.01.2019 (data di entrata in vigore del decreto-legge n. 4/2019): entro sei mesi dal 29.01.2019, se negli anni precedenti la retribuzione imponibile ai fini pensionistici ha superato (si ritiene anche solo una volta) il massimale contributivo (termine ultimo 29.07.2019); entro sei mesi dalla data del superamento del massimale, se negli anni precedenti al 29.01.2019 la retribuzione imponibile ai fini pensionistici non ha superato il massimale contributivo;
2) per i dipendenti assunti a decorrere dal 30.01.2019 (giorno successivo alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 4/2019):entro sei mesi dalla data di assunzione o dalla data di superamento del massimale.
Il massimale contributivo è disapplicato a decorrere dal periodo retributivo successivo alla data dell’opzione. L’opzione deve essere esercitata utilizzando il relativo modulo “AP136” pubblicato sul sito internet Inps.
Detrazioni figli a carico 2019: cosa sono, limiti di reddito, nucleo familiare
Fonte:www.segretaricomunalivighenzi.it
Fonte:www.segretaricomunalivighenzi.it
Leggi tutto:https://www.segretaricomunalivighenzi.it/19-06-2019-la-legge-cd-concretezza-ed-anti-assenteismo
Fonte:www.segretaricomunalivighenzi.it
Fonte:www.segretaricomunalivighenzi.it
Fonte:www.segretaricomunalivighenzi.it
Fonte: lente pubblica.it
Leggi tutto:https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/patente-scaduta/
È possibile registrare di nascosto i colleghi di lavoro?
Fonte:studio cataldi
L'utilizzo di registrazioni acquisite senza il consenso dei colleghi presenti è legittimo se necessario per tutelare un proprio diritto
Leggi tutto:https://www.studiocataldi.it/articoli/35033-e-possibile-registrare-di-nascosto-i-colleghi-di-lavoro.asp
Pensioni, Arriva il maxiscivolo di cinque anni con il contratto di espansione
Lo prevede un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera al Decreto Crescita. Le aziende con un organico superiore a 1000 unità nell'ambito di un processo di reindustrializzazione potranno prevedere uno scivolo di cinque anni verso la pensione. La misura vale per il biennio 2019-2
Barbagallo: «In alcuni settori, introdurre lo sciopero virtuale»
Il Leader della Uil alla relazione annuale della Commissione di Garanzia
Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato alla presentazione della Relazione annuale della Commissione di garanzia sullo sciopero. A margine dell’iniziativa, il leader della Uil ha commentato l’intervento del Presidente della Commissione, Giuseppe Santoro Passarelli. “E’ stata una buona relazione, una fotografia del conflitto sociale nel nostro Paese. Manca forse un passo ulteriore. Bisogna prevedere sanzioni per quelle parti datoriali che, trincerandosi dietro la necessità che venga rispettata l’utenza, non rispettano contratti, diritti e salari.
La Uil – ha precisato Barbagallo -è consapevole del fatto che lo sciopero nei servizi essenziali possa creare problemi alla cittadinanza e, proprio per ridurre i disagi, la nostra Organizzazione ha prospettato la possibilità di indire in alcuni settori, come quello dei trasporti, i cosiddetti scioperi virtuali. In sostanza, i lavoratori dichiarano di essere in sciopero e non percepiscono, quindi, il loro salario giornaliero, ma prestano ugualmente il proprio servizio. Contemporaneamente, però – ha sottolineato il leader della Uil - il datore di lavoro deve versare a un determinato fondo, magari destinato a opere di beneficenza, un importo pari al triplo di quel salario. C’è poi il proliferare dei Sindacati autonomi e di base, di cui si è parlato nella relazione, che fanno ciò che vogliono e che, spesso, creano problemi più per l’effetto annuncio dello sciopero che non per la loro forza rappresentativa. Ai vertici della Commissione di garanzia – ha concluso Barbagallo- ho chiesto di confrontarci su queste tematiche”.
Povertà - Cgil, Cisl, Uil: Emergenza da affrontare con misure adeguate e rafforzamento servizi pubblici
“I dati diffusi oggi dall’Istat confermano quanto la povertà assoluta nel nostro Paese sia un’emergenza sociale da affrontare con misure adeguate, volte a prendere in carico le persone in tale condizione e a guidarle in percorsi di inclusione sociale che tengano conto di tutte le determinanti del disagio economico”. Lo affermano i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Rossana Dettori, Andrea Cuccello e Silvana Roseto.
“L’Istituto nazionale di statistica descrive – sottolineano i tre dirigenti sindacali –un fenomeno che nella sua drammaticità ha una incidenza maggiore tra le famiglie numerose, tra le famiglie con componenti stranieri e, soprattutto, tra i minori: tutti soggetti penalizzati nella fruizione del Reddito di Cittadinanza introdotto dal Governo”.
Secondo Dettori, Cuccello e Roseto“per contrastare realmente la povertà, dunque, è necessario sia modificare la misura nelle parti che non tengono adeguatamente conto delle caratteristiche delle persone coinvolte e della multidimensionalità del fenomeno, sia rafforzare l’infrastruttura sociale territoriale. La rete dei servizi pubblici è, infatti, indispensabile a garantire una presa in carico dei cittadini idonea al superamento delle disuguaglianze di opportunità e a interrompere la trasmissione intergenerazionale della povertà, a cominciare da quella educativa certificata dai dati diffusi”, concludono i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil.
- by Alex