Ddl concretezza, via libera alla Camera. Nella Pa arriva il controllo delle impronte anti furbetti
Fonte:repubblica
Via libera dell'Aula della Camera al disegno di legge Concretezza. Il testo è stato approvato con 272 voti a favore, 182 contrari e un astenuto e tornerà al Senato per la terza lettura.
Nasce il nucleo della concretezza
Viene istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri il Nucleo delle azioni concrete di miglioramento dell'efficienza amministrativa, denominato "Nucleo della Concretezza". Viene predisposto un Piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, che dovrà contenere, tra gli altri obiettivi, le azioni dirette a implementare l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, con indicazione dei tempi per la realizzazione delle azioni correttive. Compito del Nucleo è di garantire la concreta realizzazione di quanto previsto dal Piano triennale.
Al tal fine, può effettuare ispezioni e sopralluoghi, redigendo verbali che saranno trasmessi anche al Prefetto, con il quale è prevista una collaborazione. Se il Nucleo rileva inadempienze da parte delle Pubbliche amministrazioni, queste devono provvedere ad attuare misure correttive. Per lo svolgimento delle attività, il Nucleo potrà contare su un personale di 53 unità.
Pa, arriva il controllo delle impronte. Ok anche per i dirigenti
Giro di vite sui 'furbetti del cartellino'. Il ddl introduce infatti delle misure ad hoc per verificare il rispetto dell'orario di lavoro dei dipendenti pubblici. Le amministrazioni dovranno dotarsi di sistemi di verifica biometrica dell'identità e di videosorveglianza degli accessi, in sostituzione dei diversi sistemi di rilevazione automatica, attualmente in uso. I nuovi sistemi di sorveglianza e verifica valgono anche per i dirigenti. Sono invece esclusi i magistrati, gli avvocati e procuratori dello Stato; il personale militare, delle Forze di polizia di Stato, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia; i dipendenti degli enti che svolgono la loro attività nei settori creditizio, valutario, di tutela del risparmio e di tutela della concorrenza e del mercato; il personale della carriera dirigenziale penitenziaria; i professori e ricercatori universitari.
Bongiorno: "Doverosi i controlli biometrici"
"Combattere l'assenteismo con i controlli biometrici è un dovere: l'assenteista tradisce non soltanto lo Stato ma anche i colleghi", ha commentato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno. "Ripenso allo scetticismo con cui questo provvedimento era stato inizialmente accolto e credo che oggi si stia finalmente percependo come questi controlli giovino a tutti, anche ai dipendenti che svolgono con scrupolo il proprio lavoro e che rappresentano la stragrande maggioranza"
A decorrere dal 2019 le p.a. potranno procedere ad assunzioni a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale corrispondente a una spesa pari al 100% di quella relativa ai dipendenti di ruolo cessati nell’anno precedente
FONTE:ITALIA OGGI di Francesco Cerisano
Turnover al 100% nella pubblica amministrazione. Assunzioni più facili e mobilità verso il settore privato estesa a tutti i dipendenti pubblici (e non più limitata ai soli dirigenti) A decorrere dal 2019 le p.a. potranno procedere ad assunzioni a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale corrispondente a una spesa pari al 100% di quella relativa ai dipendenti di ruolo cessati nell'anno precedente. Non solo. Assumere i vincitori di concorso o procedere allo scorrimento delle graduatorie, così come avviare nuove procedure concorsuali, sarà più facile, visto che le procedure potranno essere avviate anche senza preventiva autorizzazione nel limite massimo dell'80% delle facoltà di assunzione maturate. Inoltre, come detto, tutti gli statali potranno chiedere di essere collocati in aspettativa senza stipendio per maturare esperienze lavorative in organismi pubblici o privati. Se la mobilità è verso il privato, l'aspettativa sarà al massimo di cinque anni e potrà essere rinnovata una volta. Per chi invece vorrà avviare attività professionali e imprenditoriali, l'aspettativa durerà 12 mesi e sarà anch'essa rinnovabile una volta sola. Sono alcune delle novità in materia di personale contenute nel disegno di legge «concretezza» del ministro Giulia Bongiorno approvato ieri in seconda lettura (272 voti a favore, 182 contrari e un astenuto) dalla camera dei deputati che lo ha modificato rispetto al testo licenziato dal senato il 6 dicembre 2018. Ragion per cui il ddl dovrà tornare a palazzo Madama per il voto finale.
Così come ribadito anche nel Def approvato martedì dal consiglio dei ministri, il ddl Bongiorno conferma l'«inversione di rotta nella p.a.», puntando sul ricambio generazionale del pubblico impiego. «Mai nessun governo ha investito nella p.a. come quello attuale», ha rivendicato la numero uno di palazzo Vidoni. «Già in questi mesi sono possibili assunzioni straordinarie grazie a un fondo per il quale la legge di bilancio ha stanziato 130 milioni di euro per il 2019, 320 per il 2020 e 420 per il 2021». Nella giustizia, ad esempio, entro luglio potranno essere assunte 1.300 unità a tempo indeterminato, a cui vanno ad aggiungersi 990 magistrati ordinari. «In totale nel prossimo triennio sono previste 8.400 assunzioni straordinarie nelle amministrazioni centrali e nel prossimo quinquennio 6.150 nuove assunzioni straordinarie nei corpi di polizia, oltre a 1.500 nuove assunzioni nei vigili del fuoco», ha spiegato il ministro.
Un intervento a tutto campo sul pubblico impiego che si estende al «decretone» (in cui si prevedono misure per velocizzare le assunzioni, anche prima del 15 novembre 2019, per sostituire i lavoratori che andranno in pensione con quota 100) e al decreto crescita che per gli enti del Servizio sanitario nazionale elimina l'obbligo di rispettare il tetto di spesa del 2004, favorendo così l'assunzione di nuovi medici (si veda ItaliaOggi del 4/4/2019). «Non appena il ddl diventerà legge ci muoveremo nella direzione di assumere in via preferenziale giovani con competenze tecniche e informatiche, in modo da digitalizzare la p.a. e aumentarne la produttività», ha annunciato il sottosegretario Mattia Fantinati.
Tornando al ddl «concretezza», il testo conferma la disciplina più stringente per il controllo delle presenze nei luoghi di lavoro attraverso le rilevazioni biometriche (impronte digitali) dei dipendenti e l'utilizzo di nuovi sistemi di videosorveglianza. Saranno esclusi dal controllo (ed è la grande novità introdotta nel passaggio a Montecitorio) i docenti e il personale educativo della scuola, mentre per i dirigenti scolastici resta la verifica della presenza negli istituti, secondo modalità che verranno stabilite da un decreto ad hoc della Funzione pubblica di concerto con il Miur.
FONTE:SOLE24ORE
I permessi disciplinati dall'articolo 33, comma 3 della legge 104/1992 sono riconosciuti al lavoratore in ragione e in relazione causale diretta con l'assistenza a un disabile. La ratio della norma non ne consente l'utilizzo in funzione meramente compensativa delle energie impiegate dal dipendente per l'assistenza. Lo ha confermato la Corte di cassazione con la sentenza n. 8310/2019 in relazione alla vicenda di un dipendente licenziato
FONTE: IL MESSAGGERO
Lavorare meno ore per aumentare il numero di chi lavora. La riduzione dell'orario di lavoro torna nel dibattito pubblico: il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico si è detto convinto dell'utilità di una riduzione dei tempi di lavoro a parità di salario come «leva» per ridistribuire la ricchezza e aumentare l'occupazione. Impossibile non ripensare allo slogan «lavorare meno, lavorare tutti».
L'occasione è stata l'apertura del Master in Economia pubblica per la quale Tridico ha tenuto una lezione inaugurale dal titolo «Le diseguaglianze nel capitalismo finanziario».
«Siamo fermi in Italia all'ultima riduzione di orario del '69-70 - ha detto - non ci sono riduzioni da 50 anni invece andrebbe fatta. Gli incrementi di produttività vanno distribuiti o con salario o con un aumento del tempo libero». Tridico ha ribadito la necessità dell'introduzione di un salario minimo che si accompagni alla contrattazione collettiva ma ha anche sottolineato la necessità di «affrontare» la questione della mobilità dei capitali riducendola «soprattutto in funzione antidumping».
L'obiettivo in generale dovrebbe essere la riduzione della disuguaglianza poiché non solo in questi anni è molto aumentata ma è anche negativa per la crescita dell'economia. La concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi - ha spiegato - non fa crescere i consumi dato che per la fascia più ricca della popolazione la propensione al consumo è più bassa rispetto a quella che ha meno risorse. L' Inps intanto ha fatto sapere che nei primi tre mesi del 2019 sono state accolte 114.000 domande di pensione di vecchiaia ed anticipata, comprese quelle con la cosiddetta quota 100 (almeno 62 anni di età e 38 di contributi), con un incremento rispetto all'analogo periodo del 2018 di oltre il 14%.
«I dati sulla liquidazione delle pensioni nel primo trimestre 2019 - sottolinea l'Istituto - smentiscono quanto ventilato da alcuni organi di stampa su una presunta precedenza assegnata alle domande di Quota 100 e confermano che l'impegno dell' Inps nella liquidazione delle pratiche di pensione abbraccia sia le ordinarie¯ pratiche di vecchiaia ed anticipata, sia le pratiche di »pensione quota 100«. L' Inps ha voluto ribadire anche che il recupero della perequazione sull'inflazione indebitamente applicata nei primi tre mesi dell'anno per i trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo (1.522 euro) sarà fatto nei prossimi mesi. »Questo conguaglio - chiarisce - non è ancora effettuato in ragione del sovrapporsi di elaborazioni massive relative all'attuazione delle riforme legate al decreto legge 4 del 2019, in particolare alle operazioni legate a pensione «quota 100» ed al reddito e pensione di cittadinanza.
Inps, nessun favoritismo per le pensioni quota 100
L'Istituto: nel primo trimestre 2019 accolte 114.000 domande di pensione di vecchiaia e anticipata, comprese Quota 100. Nel corso del primo trimestre 2018 definito il 68% delle istanze di pensione di vecchiaia e anticipata, salito al 72% nella prima parte del 2019. Tridico: ridurre l'orario di lavoro a parità di salario
FONTE:ITALIAOGGI di Giampiero Di Santo
Inps protagonista di giornata con le dichiarazioni del nuovo presidente, Pasquale Tridico, e con la polemica sui tempi di lavorazione delle domande di pensionamento ordinario e e quota 100. Tridico, prima di tutto: l'economista oggi ha detto, nel corso di una lezione sulle diseguaglianze nel capitalismo finanziario alla facoltà di economia della Sapienza, che "la riduzione dell'orario di lavoro, a parità di salario, è una leva per ridistribuire ricchezza e aumentare l'occupazione". "Siamo fermi in Italia all'ultima riduzione dell'orario dal 1969, ha detto l'ex consigliere del ministro edllo Sviluppo economocoi Luigi Di Maio. "Non ci sono riduzioni da 50 anni e andrebbe fatta. Gli aumenti di produttività vanno distribuiti o con salario o con un aumento del tempo libero. Con questa riduzione aumenterebbe l'occupazione". In seguito i dati sull'attività dell'Istituto nel primo trimestre del 2019 che smentiscono qualsiasi ipotesi di favoritismo o precedenza nei confronti delle domande di pensionamento anticipato con Quota 100 rispetto alle istanze ordinarie. "Nel primo trimestre 2019 sono state accolte circa 114.000 domande di pensione di vecchiaia ed anticipata, comprese le “pensioni quota 100”, con un incremento rispetto all’analogo periodo del 2018 di oltre il 14%. Inoltre, mentre nel corso del primo trimestre 2018 è state definito il 68% delle domande di pensione di vecchiaia ed anticipata pervenute nello stesso periodo, nel corrispondente trimestre 2019, senza considerare le domande di “pensione quota 100”, tale percentuale si è incrementata fino al 72%. E' quanto afferma una nota dell'Inps secondo la quale "i dati sulla liquidazione delle pensioni nel primo trimestre 2019 smentiscono quanto ventilato da alcuni organi di stampa su una presunta precedenza assegnata alle domande di Quota 100 e confermano che l’impegno dell’Inps nella liquidazione delle pratiche di pensione abbraccia sia le ordinarie pratiche di vecchiaia e anticipata, sia le pratiche di Quota 100”. Il comunicato, redatto in termini abbastanza polemici, manifesta "stupore" perché susciterebbe "clamore il fatto che un’azienda di servizi pubblici abbia organizzato le proprie lavorazioni in modo da rispondere tempestivamente all’esigenza di applicare le disposizioni legislative" e aggiunge che "i risultati sopra esposti sono stati realizzati, a fronte di un carico di lavoro eccezionale, malgrado una riduzione del personale di oltre 1.000 unità rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Inoltre in questo medesimo periodo l’Istituto è impegnato su ulteriori pressanti obiettivi: reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, certificazioni e liquidazioni pensioni scuola, e così via" Su Quota 100 l'Inps precisa che "dal primo giorno di vigenza della nuova normativa l’Istituto ha dovuto far fronte alla lavorazione di oltre 50.000 domande da parte dei lavoratori del settore privato che, avendo perfezionato alla predetta data i prescritti requisiti, hanno immediatamente manifestato, con la presentazione della relativa domanda, la volontà di conseguire la pensione già a decorrere dal 1° aprile 2019. l’Istituto ha autorizzato, al ricorrere dei prescritti requisiti, la liquidazione delle prestazioni pensionistiche in via provvisoria sulla base delle dichiarazioni di cessazione dell’attività di lavoro dipendente contenute nella domanda, fermo restando le successive verifiche e l’eventuale recupero di somme indebitamente erogate. Ciò in linea con l’interesse dei richiedenti alla tempestiva liquidazione del trattamento spettante, stante la presunta veridicità delle informazioni dallo stesso rese nella domanda di pensione. L’impegno profuso dall’Istituto ha consentito di liquidare oltre la metà delle pensioni quota 100 aventi decorrenza 1° aprile 2019, senza che ciò abbia comportato un allungamento dei tempi di pagamento delle altre tipologie di pensione, con un volume complessivo di nuove pensioni liquidate sensibilmente migliorato nel primo trimestre 2019 rispetto al corrispondente periodo del 2018"
FONTE:LEGGE PER TUTTI
Tempi, requisiti, modalità e trattamento per i lavoratori che scelgono l’assenza facoltativa dopo la maternità o la paternità.
LEGGI TUTTO: https://www.laleggepertutti.it/278569_congedo-parentale-chi-ne-ha-diritto-e-come-funziona
Rimborsi Inps per ricovero disabili: come accedere al contributo
FONTE:LEGGIOGGI
Scarica il Bando Inps Long Term Care 2019
LEGGI TUTTO: https://www.leggioggi.it/2019/04/11/rimborsi-inps-ricovero-disabili/
FONTE:LEGGIOGGI
LEGGITUTTO: https://www.leggioggi.it/2019/04/11/quota-100-nuove-assunzioni-pubblica-amministrazione/
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Barbagallo: Ridurre orario di lavoro e redistribuire produttività facendo leva sulla contrattazione
“E’ da tempo che sosteniamo la necessità di ridurre l’orario di lavoro per far fronte agli effetti dell’innovazione e dell’impresa 4.0 sugli assetti occupazionali. Così come sono anni che puntiamo alla redistribuzione degli incrementi di produttività, da ottenere con il benessere lavorativo. Riteniamo, tuttavia, che questa strada debba essere percorsa, prioritariamente, facendo leva sulla contrattazione.
Le parti sociali devono farsi carico di questo impegno, i Governi devono mettere a disposizione gli strumenti della fiscalità per sostenere questa strategia.”
Barbagallo: «riduzione tasse e sviluppo: se Governo non ci convoca, proseguirà la mobilitazione»
Il leader della Uil conclude gli esecutivi unitari
«Se vogliono evitare che si arrivi a un eccesso di mobilitazione, con conseguenti ulteriori danni per il Paese, il Governo ci deve convocare per un confronto”. Risponde così il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ai cronisti che gli chiedono se la mobilitazione del Sindacato possa sfociare in uno sciopero generale. «Noi non vogliamo dichiarare guerra a nessuno - ha proseguito il leader della Uil - ma abbiamo semplicemente presentato una piattaforma e, sulla base del nostro progetto, vorremmo discutere con il Governo per uscire dalla crisi».
Le posizioni unitarie del Sindacato sono state ribadite, questa mattina, in occasione della riunione degli Esecutivi di Cgil, Cisl, Uil che si sono svolti a Roma presso l’Auditorium di via Rieti e che sono stati conclusi proprio dall’intervento del Segretario della Uil. “C’è già un elenco di iniziative - ha precisato Barbagallo - che si svilupperanno nelle prossime settimane, sino al mese di giugno, e che interesseranno le singole categorie, dalla scuola ai metalmeccanici, dai pensionati al settore agroalimentare, fino alla grande manifestazione per il Sud che si terrà a Reggio Calabria. Noi chiediamo provvedimenti che puntino alla sviluppo del Paese perché sino a quando il Pil non supererà il 2% non avremo le risorse per pagare il debito né per rilanciare l’economia. E in questo quadro - ha proseguito Barbagallo - non è chiaro quali siano gli obiettivi del Def. Vogliamo innanzitutto leggere i testi e capire cosa c’è scritto. Cosa intendono fare sul capitolo delle tasse? Pensano davvero che si possano eliminare le detrazioni? Noi vorremmo discutere di questi argomenti con il Governo per una vera ed efficace riforma fiscale. Bisogna innanzitutto ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, i cui salari sono più bassi della media europea mentre il costo del lavoro è più alto, e ai pensionati, che pagano il doppio delle tasse pagate mediamente dai pensionati in Europa. Servono risorse - ha concluso Barbagallo - per rinnovare i contratti nel pubblico impiego, per adeguare le pensioni e per rilanciare l’economia, così da evitare che i giovani vadano via dal nostro Paese».
- by Alex