01 Febbraio 2018
Nuovo contratto per lavoratori sicurezza e difesa della Pa
Fonte:ADNKRONOS
Arriva il rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici della sicurezza e delle forze armate. Il rinnovo è stato firmato questa notte dai ministri della Pa Marianna Madia, della Difesa Roberta Pinotti e dell’Interno Marco Minniti.
"450mila lavoratrici e lavoratori del comparto sicurezza e difesa della Pa da oggi hanno un nuovo #contratto", ha annunciato Madia, in tempo reale, con un tweet all’1.20 corredato da una foto.
"Uomini e donne che ogni giorno — ha aggiunto - assicurano il controllo, la tutela e la sicurezza di tutti noi e dei nostri territori". Un altro importante risultato sul fronte dei rinnovi contrattuali, dopo quello per gli statali, raggiunto da sindacati e governo.
Elezioni: Tito Boeri attacca di nuovo le promesse della politica su pensioni e pubblico impiego
FONTE:FIRENZEPOST
Dopo un periodo di relativo silenzio, torna ad imperversare il bocconiano prof. Tito Boeri, ancora presidente Inps nonostante un’azione deleteria per l’istituto e per i pensionati, sproloquiando su temi di sua competenza, ma anche di competenza dei politici, dimenticandosi che nessuno lo ha eletto.
PENSIONI – Innanzitutto ha parlato di pensioni attaccando i politici che in campagna elettorale promettono di tutto e di più. Una volta tanto gli diamo ragione. «La conoscenza finanziaria in Italia è la più bassa in Europa e questo fa sì che sia più facile credere alle “promesse da marinaio” che si fanno in campagna elettorale». Così Boeri, prosegue la sua battaglia per la crescita della consapevolezza finanziaria e
previdenziale e bolla come insostenibili le promesse fatte da diversi schieramenti in materia previdenziale in campagna elettorale (come quella di cancellare la legge Fornero, ndr). «Nel confronto politico – ha detto alle celebrazioni per i 120 anni dalla nascita della previdenza sociale – si fanno promesse sulla possibilità di andare in pensione prima senza riduzioni dell’importo dell”assegno, oppure di andare con pensioni più alte. Sono promesse insostenibili. Si basano sul fatto che molte persone possano non capire che si tratta di promesse da
marinaio». Boeri ha anche annunciato, parlando in un incontro promosso dai dirigenti pubblici, l”arrivo delle ”buste arancioni” per gli
statali, per consentire loro di essere informati sulla pensione futura. «Troviamo incivile che i dipendenti pubblici non possano essere informati», ha detto spiegando che, nel settore pubblico, i tempi lunghi per il rilascio degli assegni previdenziali sono dovuti al fatto che gli estratti contributivi dei dipendenti pubblici vengono completati solo alla vigilia o subito dopo la pensione.
STATALI – Fin qui le dichiarazioni positive, ma poi il bocconiano professore con ambizioni politiche si è scatenato contro il pubblico impiego facendo un processo alle intenzioni su un tema (la possibilità del lavoro esterno) che esula dalle sue competenze tecniche. «I confini dell’impiego pubblico diventano sempre più porosi, poco definiti e così c’è molto più rischio di corruzione. In quasi venti anni di blocco del turnover abbiamo perso circa il 10% dei nostri dipendenti pubblici e al contempo, visto che c’erano delle funzioni non comprimibili, ciò ha portato ad assunzioni fittizie, temporanee, contratti esterni, e a stabilire dei rapporti con enti privati con la P.a unico
committente. Questa prassi oltre a svilire il pubblico impiego ha creato molto lavoro extra-pubblico, di cui si ha anche poca conoscenza». Per il presidente dell’Inps ciò ha significato «assegnare funzioni centrali a enti su cui c’è scarso controllo democratico».
Come si calcola la pensione di reversibilità
Ecco le aliquote di reversibilità, le date di decorrenza e i soggetti beneficiari della pensione di reversibilità
Fonte:studio cataldi di Giovanna Molteni –
Introdotta in Italia nel 1939 con la Legge numero 1272 e, oggigiorno, disciplinata per taluni profili dalla Legge 335 del 1995 e dalla Legge 263 del 2005, la pensione di reversibilità consiste in una prestazione previdenziale a favore dei familiari superstiti, in caso di decesso del titolare di una pensione diretta (di vecchiaia, di anzianità o di inabilità) o di chi, avendo diritto ad una pensione diretta, ne abbia in corso la liquidazione.
Il calcolo della pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del pensionato o dell'assicurato.
All'avente diritto o agli aventi diritto non spetta l'intero importo della pensione, bensì una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata all'assicurato. Le aliquote di reversibilità sono stabilite nella misura del 60% per il coniuge senza figli, dell'80% per il coniuge con un figlio e del 100% per il coniuge con due o più figli. Quando il beneficiario non è il coniuge, il calcolo si effettua con le seguenti aliquote di reversibilità: la percentuale di reversibilità è pari al 70% in caso di un figlio, all'80% nell'ipotesi di due figli, al 100% in presenza di tre o più figli. La percentuale è del 15% in caso di un genitore o di un fratello o di una sorella superstite.
In presenza di due genitori o di due fratelli o sorelle, l'aliquota è del 30%. Le aliquote di reversibilità sono del 45%, del 60% e del 75% se i superstiti sono, rispettivamente, tre fratelli o sorelle, quattro fratelli o sorelle e cinque fratelli o sorelle. In presenza di sei fratelli e sorelle ovvero di sette o più fratelli e sorelle, l'aliquota raggiunge, rispettivamente, il 90% e il 100%.
Qualora i superstiti possiedano altri redditi è prevista una riduzione dell'assegno di reversibilità: la decurtazione è del 25% se il reddito è superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo, del 40% se il reddito è superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo e del 50% qualora il reddito superi di 5 volte il trattamento minimo annuo.
Chi sono i beneficiari della pensione di reversibilità?
Hanno diritto al trattamento pensionistico in quanto superstiti il coniuge, anche se separato legalmente o se divorziato purché titolare dell'assegno periodico divorzile e non passato a nuove nozze. Hanno altresì diritto i figli ed equiparati che, alla data di decesso dell'assicurato o del pensionato, non abbiano superato il diciottesimo anno di età o, indipendentemente dall'età, siano riconosciuti inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso. Il suddetto limite di età è innalzato a 21 anni in caso di frequenza di scuola media o professionale e a 26 anni in caso di frequenza di un corso di laurea. In assenza di coniuge e di figli o se essi non hanno diritto alla pensione ai superstiti, il diritto al trattamento pensionistico è riconosciuto ai genitori dell'assicurato o pensionato che al momento della morte di quest'ultimo abbiano compiuto il 65° anno di età, non siano titolari di pensione e risultino a carico del lavoratore deceduto. E, in via residuale, il diritto è riconosciuto ai fratelli celibi e alle sorelle nubili dell'assicurato o pensionato che al momento della morte di quest'ultimo siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione e siano a carico del lavoratore deceduto. Inoltre, con l'entrata in vigore della legge numero 76 del 20 maggio 2016, il diritto alla pensione ai superstiti è riconosciuto anche in favore del componente superstite dell'unione civile.
NB: Non sono reversibili le provvidenze economiche concesse per invalidità civile, trattandosi di prestazioni assistenziali. Si parla, invece, di pensione indiretta ai superstiti quando il lavoratore deceduto abbia maturato quindici anni di assicurazione e di contribuzione (oppure 780 contributi settimanali) ovvero cinque anni di assicurazione e contribuzione (oppure 260 contributi settimanali), di cui almeno tre anni (oppure 156 contributi settimanali) nel quinquennio precedente la data del decesso.
INPS: Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2018 ALLEGATO
FONTE:DPL
L’INPS ha emanato la circolare n. 10 del 24 gennaio 2018, con la quale informa che dal 1° gennaio 2018 sono stati rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, sia i limiti di reddito mensili per l’accertamento del carico ai fini dei diritto agli assegni stessi.
INL: nuovi indirizzi e-mail per gli ispettori del lavoro
FONTE:DPL
Il Centro Servizi Informatici, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, informa che alla data del 1° marzo 2018 non saranno più operativi gli indirizzi mail con suffisso “@lavoro.gov.it” in uso agli ispettori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Pertanto a partire dalla data suindicata non sarà più possibile ricevere messaggi mail al vecchio indirizzo ma solo al nuovo che è per tutti nel formato nome.cognome@ispettorato.gov.it.
Assegni Familiari, l'Inps Aggiorna i Limiti di reddito per il 2018
Pubblicati dall'Inps i limiti di reddito da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari per l'anno 2018.
L'Inps detta i limiti di reddito 2018 da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione e i limiti di reddito mensili da considerare per l'accertamento. Lo fa con la Circolare numero 10 del 24 Gennaio 2018 pubblicata oggi. Le disposizioni riguardano i soggetti esclusi dalla normativa sull'assegno per il nucleo familiare, e cioè i coltivatori diretti, coloni, mezzadri e i piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la vecchia normativa sugli assegni familiari) e i pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).
La prestazione da ultimo richiamata, come noto, è regolata da disposizioni diverse rispetto al più noto assegno al nucleo familiare corrisposto invece alla generalità dei lavoratori dipendenti e pensionati. Il sistema di determinazione degli assegni familiari risulta, infatti, legato al concetto di capofamiglia al quale vengono riconosciute delle integrazioni per ciascun componente il nucleo familiare per il quale ne ha diritto. L'ammontare complessivo della prestazione risulta, pertanto, determinato, non da un importo complessivo in relazione al numero dei componenti il nucleo, ma dalla moltiplicazione di un importo fisso per il numero dei componenti rilevanti del nucleo parentale (richiedente, coniuge, figli legittimi o adottivi sino al 18° anno di età o sino al 26° anno se iscritti all'università, fratelli e sorelle conviventi minori di età o permanentemente inabili al lavoro, genitori, compresi quelli naturali, a determinate condizioni). L'importo fisso dell'integrazione è pari a 8,18 euro mensili per coltivatori diretti, coloni e mezzadri; 10,21 euro mensili per i pensionati autonomi e gli altri prestatori di lavoro per i quali trova ancora applicazione l'Istituto, limitato a €1,21 mensili per gli ascendenti ed equiparati dei Piccoli Coltivatori Diretti.
I limiti massimo di reddito previsti per il riconoscimento della prestazione sono determinati in misura fissa dalla legge 41/86 in relazione al numero e dal tipo dei componenti il nucleo familiare. La legge prevede che gli importi indicati devono essere annualmente aggiornati e aumentati del 10% nelle ipotesi in cui il nucleo familiare è composto da un solo genitore e figli od equiparati, ovvero del 50% quando tra i componenti nucleo familiare per i quali si ha diritto alla prestazione ci siano soggetti dichiarati totalmente inabili. Qualora ricorrano entrambe le ipotesi, e cioè nei casi in cui si sia in presenza di un solo genitore e di, almeno, un figlio inabile, la maggiorazione del limite reddituale viene portata al 60%. La tavola seguente indica, pertanto, i limiti di reddito per l'erogazione dell'assegno familiare per il 2018.
Assegno Sociale, Importo e limite di reddito nel 2018 [Guida in Allegato]