SLIDE RIASSUNTIVE IL TESTO COMPLETO LE MISURE PER LE FAMIGLIE
(Teleborsa) – “Abbiamo bisogno di misure che aiutino la Sanità, oramai allo stremo, e per farlo è urgente abbassare il livello di contagio in modo da non sovraffollare i reparti Covid-19 e mettere in sicurezza tutto il personale sanitario ospedaliero, delle residenze assistite e i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, compresi i settori privati che operano nell’emergenza Covid-19. Per questo occorre dettagliare meglio quali attività della PA debbano essere svolte con obbligo di presenza e ricorrere maggiormente al lavoro da remoto”.
Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa che in una nota ricordano che “dopo l’approvazione del Dpcm, insieme alle Confederazioni, stiamo lavorando per indicare al Governo l’esigenza di distinguere nell’ambito dei servizi pubblici cosa è realmente essenziale e cosa invece può essere svolto in altre modalità o differito“.
“Il personale della Sanità sta pagando un contributo altissimo alla gestione di questa emergenza e non è tollerabile che le misure di contenimento adottate non garantiscano il drastico calo del rischio contagio”, si legge nel comunicato.
“La circolare 2 del 2020 del Ministero della PA, insieme ad altri provvedimenti, dispone che la stragrande maggioranza delle attività oggi in capo alle pubbliche amministrazioni possano essere svolte da remoto, contribuendo così a garantire misure di contenimento che, pur offrendo la continuità delle attività e dei servizi resi ai cittadini, tutelino la salute dei lavoratori e della popolazione”, ricordano i sindacati.
“In quell’elenco così generico, allegato al Dpcm, inserire tutta la Pubblica amministrazione, gran parte dei servizi pubblici a gestione diretta o da terzi, in concessione o in appalto, all’interno dei servizi essenziali, senza andare a qualificare quelle che sono le attività indispensabili e quelle invece differibili, rischia di generare ulteriore caos e di essere in contrasto con le volontà di contenimento annunciate e da altri provvedimenti dello stesso Governo”, continua la nota.
Per Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, “bisogna chiarire subito quali attività delle pubbliche amministrazioni possono essere agevolate da tutte le misure previste, sia dal decreto ‘Cura Italia‘ che dalle direttive della Pubblica Amministrazione. Così come chiediamo che il Ministero della PA solleciti tutte le amministrazioni affinché ci sia un più largo ricorso al lavoro agile e al lavoro da remoto o alle tutele previste dal cura Italia nel caso in cui il lavoratore che non svolge un’attività indispensabile non possa svolgerla in smart working”.
“Registriamo in queste ore molte resistenze da parte dei dirigenti ad utilizzare tutti gli strumenti alternativi che possono contribuire al contenimento dell’emergenza Covid-19. Abbiamo bisogno di far lavorare tutto il personale in sicurezza e di dare continuità di servizi ai cittadini. Possiamo farlo diversamente, ed è quello che stiamo chiedendo in queste ore al Governo. Ci auguriamo che la mobilitazione dei servizi e delle attività produttive facciano capire al Governo che il Dpcm appena approvato va modificato. La salute di tutti è un bene primario”, concludono.
ANSA - "Sono soddisfatta dei tanti dirigenti che hanno reagito positivamente", organizzando il lavoro in maniera agile, ma "ricevo ancora molte segnalazioni, dal mio punto di vista troppe, di dirigenti che invece si rifiutano di dare seguito alla norma di legge con la quale abbiamo disposta chiaramente che lo smart working deve diventare l'ordinarietà". Così la ministra della P.a, Fabiana Dadone. A questi dirigenti la ministra lancia un richiamo: "i manager della P.a che non accettano questa sfida si mettano nei panni dei loro funzionari e dimostrino di essere la vera classe dirigente".
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Lavoro nelle PA, non solo lavoro agile per sfuggire al Covid-19
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Fonte:leggioggi
Fonte: legge per tutti
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Fonte:pensionioggi
I chiarimenti in un documento dell'Inps. Dal 1° Aprile sarà a regime la semplificazione nella presentazione delle domande di invalidità civile, cecità e sordità.
Fonte:pensionioggi
Lo prevede un passaggio del DL "Cura Italia". Per tutti i lavoratori, inoltre, la quarantena è equiparata alla malattia con diritto, pertanto, alla corresponsione della relativa indennità economica.
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Fonte: studio cataldi
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Barbagallo: priorità è la salvaguardia della salute dei lavoratori
Siamo pronti a possibili mobilitazioni e chiediamo un incontro urgente al Premier Conte
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“In questo momento, lo diciamo tutti, la priorità assoluta è la salvaguardia della salute dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini. In coerenza con il sacrosanto mantra “io resto a casa”, noi chiediamo semplicemente che tutti quelli che possono debbano restare a casa. A questo proposito, il decreto di ieri sera rappresenta un passo avanti, ma non basta ancora, perché ci sono altre attività che vanno sospese. Inoltre, il Protocollo del 14 marzo non è stato ancora compiutamente attuato in tutti i luoghi di lavoro e, dunque, la sicurezza non è sufficientemente garantita dappertutto. Peraltro, anche lì dove si svolgono servizi, spesso, da eroi, come nella sanità, nella protezione civile, nella sicurezza pubblica, o essenziali, come ad esempio nelle filiere agroalimentare e farmaceutica, solo per citare quelle necessarie alla sopravvivenza, non sempre la sicurezza è assicurata.
Per questi lavoratori, inoltre, chiediamo che sia aumentato significativamente il bonus già previsto dal Governo. Ebbene, se non stringiamo tutte le maglie lì dove è possibile, anche quelle attività davvero imprescindibili vengono messe a rischio e le ripercussioni sull’intero Paese possono diventare drammatiche. Chiediamo semplicemente coerenza e, come sempre succede per un Sindacato, per dare forza alle nostre richieste, in questo momento in difesa della salute di tutti, se fosse necessario far rispettare questa coerenza, in alcune realtà potranno essere messe in atto forme di mobilitazione. Ma, responsabilmente, e soprattutto in questo drammatico momento, continuiamo a credere che la via maestra resti sempre quella del dialogo e del confronto. Ecco perché chiediamo un incontro urgente al Governo per verificare insieme quali sono gli spazi per ampliare e garantire la protezione dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini.”