Statali, arrivano le norme salva-stipendio: niente decurtazioni per chi è in quarantena
Fonte: il messaggero
Le buste paga degli statali non risentiranno dell’emergenza sanitaria in corso. In arrivo norme salva-stipendio per i dipendenti pubblici costretti a non recarsi in ufficio a causa degli effetti collaterali legati all’allarme. Lo speciale paracadute andrà nel nuovo decreto sul coronavirus che il governo si appresta a varare e non si limiterà a proteggere gli statali delle zone rosse: lo scopo è di neutralizzare la cosiddetta decurtazione Brunetta, che prevede che nei primi dieci giorni di assenza per malattia venga corrisposto ai lavoratori della Pa il trattamento economico fondamentale senza indennità o emolumenti e altri trattamenti accessori. Ma per farlo si userà un escamotage.
APPROFONDIMENTI
L’intenzione è quella di equiparare in via temporanea le assenze per coronavirus a quelle per calamità o eventi naturali. In caso di calamità e a fronte di specifiche ordinanze emanate dalle autorità locali che impossibilitano i lavoratori a svolgere l’attività lavorativa le amministrazioni pubbliche devono infatti corrispondere comunque la retribuzione. Stando alla bozza di decreto che ha preso a circolare in queste ultime ore, le norme salva-stipendio in rampa di lancio offriranno una rete di protezione non solo agli statali residenti o impiegati nelle zone rosse ma anche a quelli in quarantena obbligatoria o volontaria ubicati nelle aree non sottoposte a ordinanze. La decurtazione Brunetta verrà messa nel congelatore fino al 30 giugno di quest’anno.
LA PENALIZZAZIONE
La penalità prevista dalla riforma della Pubblica amministrazione di dieci anni fa si traduce in un taglio delle retribuzioni compreso tra 10 e 15 euro al giorno. La soppressione definitiva di tale malus necessita però di risorse che al momento non è possibile reperire. Per questo si punta a una soluzione tampone in grado comunque di tutelare in questa fase i dipendenti pubblici coinvolti dall’emergenza da coronavirus. Gli alleggerimenti nel cedolino degli stipendi dovute alle assenze per malattia, da tempo nel mirino dei sindacati, sono già al centro del tavolo di confronto sul rinnovo dei contratti degli statali. Nella bozza spuntata ieri a tarda sera si legge che ogni «periodo di assenza conseguente a provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da Covid-2019 verrà considerato come servizio prestato a tutti gli effetti di legge, a eccezione della indennità sostitutiva di mensa se prevista».
Sempre stando alla bozza di decreto che sta circolando, la legge Brunetta non impatterà nemmeno sulle buste paga dei dipendenti pubblici «per i periodi trascorsi in malattia o in quarantena obbligatoria o volontaria dovuta al Covid-2019». Queste norme salva-stipendio sono molto attese dagli statali che temono di dover pagare un prezzo più alto rispetto ai lavoratori privati a causa dell’emergenza sanitaria. La macchina dello Stato insomma non si arresterà. Precedentemente il ministero della Funzione pubblica ha emanato una direttiva con cui ha fissato le contromisure da prendere per gestire la situazione negli uffici pubblici, privilegiando modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa per pendolari, genitori con figli e soggetti affetti da patologie pregresse. È stato imposto anche un parziale stop alle trasferte.
Coronavirus, pronto il decreto salva-stipendio dei dipendenti pubblici
Dovrebbe risultare come 'servizio prestato a tutti gli effetti' il mancato lavoro conseguente a provvedimenti di contenimento dell'epidemia
Fonte: rai news
Sarebbero pronte le norme 'salva-stipendio' per i dipendenti pubblici costretti a casa - o contagiati - dal coronavirus. Nel decreto con le misure di sostegno economico che il governo si appresta a varare, rileva l'Ansa, si preciserà che non saranno considerate assenze quelle nelle giornate di chiusura degli uffici e che non ci saranno tagli nemmeno per chi è stato in malattia o quarantena a causa del covid-2019, mentre oggi, nei primi dieci giorni di malattia, viene corrisposta solo la retribuzione base senza indennità.
Nessun decurtamento, poi, in caso di ricoveri ospedalieri: nel decreto quindi dovrebbe esserci anche uno spazio per misure a salvaguardia del pubblico impiego. Si cercherà di far risultare come 'servizio prestato a tutti gli effetti' il mancato lavoro conseguente a provvedimenti di contenimento dell'epidemia.
Le norme dovrebbero essere valide per tutto il personale che si è dovuto assentare perché l'ufficio era chiuso o perché era nelle zone interdette o comunque per una causa che abbia impedito il lavoratore in questione a uscire di casa.
L'unico beneficio che potrebbe saltare in questi casi sarebbe il buono pasto. Fino al 31 marzo 2020, per il periodo trascorso in malattia o in quarantena obbligatoria o volontaria dovuta al covid-2019, sotto controllo medico, per i dipendenti pubblici non ci dovrebbe essere nessun 'buco' retributivo.
Sarebbe sotto esame anche una modifica strutturale che riguarda l'esclusione del ricovero presso strutture del servizio sanitario nazionale per prestazioni essenziali di assistenza dalla disciplina sulla malattia, che riduce la paga allo stipendio base, andando quindi oltre il coronavirus.
Coronavirus, sospensione delle scadenze fiscali: ecco il decreto del MEF
FONTE:LAVOROEDIRITTI
Sospensione e proroga delle scadenze fiscali per coronavirus fino al 31 marzo; sospesi tributi e cartelle esattoriali nelle zone rosse.
LEGGI TUTTO: https://www.lavoroediritti.com/fisco-tasse/coronavirus-sospensione-scadenze-fiscali-decreto-mef#ixzz6FEHCQoXA
La p.a. scopre lo smart working
FONTE: www.segretaricomunalivighenzi.it
LEGGI TUTTO: https://www.segretaricomunalivighenzi.it/archivio/2020/febbraio/28-02-2020-la-p-a-scopre-lo-smart-working
Reversibilità divisa tra coniuge ed ex
FONTE:legge per tutti
LEGGI TUTTO: https://www.laleggepertutti.it/371710_reversibilita-divisa-tra-coniuge-ed-ex
Familiari a carico 2020: chi sono, limiti di reddito, importo detrazioni, novità
Fonte:leggioggi
LEGGI TUTTO: https://www.leggioggi.it/2020/02/27/familiari-a-carico-2020/
Reati contro la P.A. e divieto detenzione armi
Fonte: studio cataldi
Lo status di indagato per reati che non implicano l'uso di armi o condotte violente, non incide necessariamente sull'affidabilità della persona
LEGGI TUTTO: https://www.studiocataldi.it/articoli/37514-reati-contro-la-pa-e-divieto-detenzione-armi.asp
Pensioni, da quota 100 a quota 101?
Fonte: studio cataldi
Il Governo è già al lavoro per un correttivo a quota 100, per evitare che si verifichi l'ipotesi "scalone". Fermo il triennio di sperimentazione allo studio quota 101
LEGGI TUTTO: https://www.studiocataldi.it/articoli/37524-pensioni-da-quota-100-a-quota-101.asp
Certificazione Unica NoiPa 2020: modello CU dipendenti pubblici
Fonte:money
La Certificazione Unica 2020 per i dipendenti pubblici dovrà essere disponibile sul portale NoiPa entro la scadenza di martedì 31 marzo. Vediamo a cosa serve il modello CU e dove può essere scaricato il documento.
LEGGI TUTTO: https://www.money.it/modello-CU-certificazione-unica-dipendenti-pubblici-NoiPA
In pensione prima con riscatto malattia a costo zero: ecco come
Fonte:money
Per andare in pensione, anche prima, si può riscattando la malattia a costo zero soprattutto nel caso di cittadini rimasti senza lavoro e che siano malati. Vediamo come funziona e quali sono requisiti e limiti.
LEGGI TUTTO: https://www.money.it/In-pensione-prima-con-riscatto-malattia-a-costo-zero-come
Fonte:altalex
Come funziona, requisiti da rispettare, quanto costa e come si calcola, a chi conviene, riscatto ordinario riscatto per inoccupati. Le novità previste dalla Legge di Bilancio 2020
LEGGI TUTTO: https://www.altalex.com/guide/riscatto-laurea
Usuranti, Domande entro il 1° maggio 2020 per l'uscita a 61 anni e 7 mesi
Fonte:pensionioggi
L'appuntamento riguarda i soggetti che soddisfano le condizioni del Dlgs 67/2011 e che maturano i requisiti pensionistici agevolati nel corso del 2021.
Sindacati e imprese: “Sostenere le imprese e il reddito dei lavoratori. Costruire un piano di rilancio del paese”
COMUNICATO CONGIUNTO
ABI - Coldiretti - Confagricoltura – Confapi - Confindustria - Legacoop - Rete Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) - Cgil – Cisl – Uil
Roma, 27 febbraio 2020 - Il nostro Paese sta in questi giorni affrontando una situazione di forte criticità a causa della diffusione del Coronavirus. Ciò impone a noi parti sociali, al Governo, alle Regioni, a tutte le autorità e agli esponenti della società civile di lavorare insieme, mettendo a fattor comune gli sforzi e agendo in maniera coordinata per consentire al nostro Paese di superare questa fase in maniera rapida ed efficace.
Nei giorni scorsi sono state tempestivamente assunte diverse misure per contenere il rischio sanitario a beneficio di tutti i cittadini. Gli esperti e le organizzazioni internazionali, a partire dall'OMS, ci hanno rassicurato sui rischi del virus e sulle corrette prassi per gestire questa situazione, che tutti noi siamo chiamati a rispettare.
Dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate e mettere in condizione le imprese e i lavoratori di tutti i territori di lavorare in modo proficuo e sicuro a beneficio del Paese, evitando di diffondere sui mezzi di informazione una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro Made in Italy e il turismo.
Oltre alle misure urgenti che il Governo ha adottato, o si appresta ad adottare, di necessario sostegno alle imprese e al reddito dei lavoratori, questo è il momento per costruire un grande piano di rilancio degli investimenti nel Paese che contempli misure forti e straordinarie per riportare il lavoro e la nostra economia su un percorso di crescita stabile e duratura.
Un ruolo importante dovrà essere svolto anche dalle Istituzioni europee, per creare le migliori condizioni per un rilancio economico dell'Italia nell’interesse della stessa Unione europea.
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“Siamo fortemente preoccupati rispetto a quanto si sta verificando nel nostro Paese a causa dell’aumento dei casi di contagio da Coronavirus Covid-19 e riteniamo fondamentale – nel rispetto dei principi contenuti nell’articolo 32 della Costituzione - che siano adottate tutte le misure possibili per assicurare che non vengano compromesse le condizioni di sicurezza e l’incolumità dei cittadini utenti del servizio pubblico e di tutti quanti prestano servizio nelle pubbliche amministrazioni, non soltanto nelle zone colpite fino a questo momento ma nel Paese tutto”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della UILPA Nicola Turco, aggiungendo: “la situazione alquanto delicata che saremo chiamati ad affrontare nelle prossime ore impone quindi una tempestiva regolamentazione di tutte le fasi che concernono i processi lavorativi per l’erogazione del servizio pubblico, con particolare attenzione ai fruitori dello stesso”.
Prosegue Turco: “Annunciamo fin da ora di non essere disposti in alcun modo a tollerare i gravi episodi che in alcuni uffici già si stanno verificando e che si concretizzano in taluni comportamenti posti in essere dalla dirigenza che – pur in assenza di tutte le precauzioni sanitarie del caso, ad iniziare dalle mascherine – ha risposto alle rimostranze ed alle richieste del personale attraverso la minaccia dell’imputazione di interruzione di pubblico servizio”.
“Urge, quindi, una direttiva di carattere generale che – come sta avvenendo in amministrazioni virtuose – disponga per tutte le pubbliche amministrazioni l’esonero dal lavoro dei dipendenti residenti o comunque domiciliati nelle aree colpite dai contagi e che comunque individui le misure necessarie per la prevenzione”, evidenzia il Segretario generale della Uilpa, sottolineando come “in questo momento sia importante fare ricorso quanto più possibile alle varie tipologie di smart working anche attraverso l’utilizzo di tablet da mettere a disposizione dei dipendenti”.
“Peraltro, va immediatamente individuata la soluzione normativa che garantisca la regolare retribuzione ai dipendenti esonerati dal servizio anche a seguito della chiusura di uffici e della sospensione di attività pubbliche che sono già state o che verranno disposte dalla autorità competenti”, incalza Turco. “Nel contempo, è necessario regolamentare quanto prima i servizi essenziali ed intraprendere ogni idonea soluzione che ne garantisca lo svolgimento in assoluta sicurezza per gli operatori”, aggiunge il sindacalista della Uilpa.
“Non è ipotizzabile che in città come Padova e Venezia – quindi territori direttamente colpiti dal virus - non ci sia da parte delle Istituzioni deputate una assunzione di responsabilità nel disporre la chiusura degli uffici per contenere i contagi ovvero che nella maggior parte degli uffici del Paese - pur in presenza di linee guida sulla prevenzione individuate dallo stesso Ministero della Salute, che prevedono ad esempio l’esigenza di mantenere una distanza di sicurezza dalle altre persone – nulla sia stato disposto per la protezione dei lavoratori addetti agli sportelli”, rimarca il Segretario generale della Uilpa.
“Da parte nostra, anche in questo frangente, dimostreremo il valore e la professionalità che contraddistingue i lavoratori del servizio pubblico ma lo faremo in presenza di tutte le misure richieste dalla gravità della situazione, atte a scongiurare rischi per la salute”, conclude Turco.
Barbagallo:"Non limitare a poche settimane e ad alcune zone i provvedimenti a tutela dei lavoratori"
Secondo incontro, questa sera, al Ministero del lavoro sul capitolo delle ricadute occupazionali dell’emergenza Coronavirus. Il Ministro Catalfo ha illustrato i provvedimenti che il Governo si appresta ad assumere per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti dal rallentamento o dalla sospensione delle attività produttive in particolare nella cosiddetta zona rossa, a partire, ad esempio, dall’agevolazione dello smart working, dall’estensione della cassa integrazione in deroga e dal contributo per le partite Iva e collaboratori.
“Condividiamo questi provvedimenti - ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - ma sono insufficienti, perché limitati temporalmente a poche settimane e solo ad alcune ristrette zone. Non possiamo parcellizzare: c’è un problema complessivo, perché ci sono già ripercussioni per molti settori e quindi per molti lavoratori e lavoratrici che, pur non vivendo od operando in quei territori, sono comunque direttamente coinvolti dai rischi di una conseguente crisi produttiva ed economica. Inoltre, chiediamo che siano aumentate le risorse per la cassa integrazione in deroga, affinché nessuno sia lasciato senza tutele. Infine - ha concluso Barbagallo - bisognerà procrastinare le scadenze fiscali” .