Per tutti coloro che per qualche motivo non abbia potuto partecipare, sono disponibili, su richiesta a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , le slide del convegno a tutela della privacy tenutosi Venerdì 31 Gennaio a Padova.
FONTE:SOLE24ORE di Gianluca Bertagna
La rubrica settimanale con le indicazioni sintetiche delle novità normative e applicative intervenute in tema di gestione del personale nelle pubbliche amministrazioni.
Anticipo del Tfs/Tfr ai dipendenti pubblici
Tutto fermo per l'anticipo del Tfr/Tfs ai dipendenti pubblici previsto dal Dl 4/2019. Poiché il trattamento di fine servizio/rapporto ai dipendenti statali viene erogato di norma 12-24 mesi dopo la maturazione del requisito previdenziale, e che il periodo si estende fino a sette anni in caso di accesso alla pensione con quota 100, il Dl 4/2019 ha previsto la possibilità di erogare un anticipo del Tfr/Tfs, fino a un massimo di 45mila euro tramite un finanziamento bancario. Modalità e condizioni di questa operazione devono, però, essere definite con decreto della presidenza del consiglio dei ministri e nella relativa bozza, sottoposta all'esame del Consiglio di Stato, sono state rilevate discrasie tra la platea di chi può chiedere il finanziamento rispetto al testo del Dl 4/2019, nonché l'assenza delle regole per rivedere l'accordo quadro che regola il finanziamento. Quindi, è stato sospeso il parere del Consiglio di Stato sul decreto che dovrebbe regolare il finanziamento per l'erogazione di un anticipo del Tfs/Tfr ai dipendenti pubblici in quanto con il parere interlocutorio n. 151/2020, ha chiesto chiarimenti alla presidenza del consiglio dei ministri e un'integrazione della documentazione ricevuta, consistente nella relazione tecnica con la «bollinatura» della ragioneria generale dello Stato e la Atn riferita allo schema di decreto all'esame.
Pensione anticipata «opzione donna», le istruzioni Inps
La legge di bilancio 2020 ha esteso la possibilità della pensione anticipata denominata «Opzione donna» alle lavoratrici che, al 31 dicembre 2019, abbiano compiuto 58 anni di età, se dipendenti, e 59 anni di età, se autonome, e che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi, a condizione che optino per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo del sistema contributivo. L'Inps ha emanatoil messaggio n. 243del 23 gennaio 2020, con il quale spiega il funzionamento dell'opzione che parte dalla presentazione della domanda avvalendosi delle consuete modalità:
• attraverso il servizio online;
• rivolgendosi al patronato e agli intermediari dell'istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi;
• tramite il contact center.
Incompatibilità della collaborazione con giornali
La Corte dei conti, sezione seconda giurisdizionale centrale d'appello, conla sentenza n. 449/2019, ha confermato la condanna per danno erariale nei confronti di un dirigente provinciale, reo di aver intrattenuto rapporti di collaborazione coordinata e continuativa con una ditta, in assenza dell'autorizzazione dell'ente di appartenenza prescritta dall'articolo 53 del Dlgs 165/2001. Il Collegio ha evidenziato come, dalla documentazione in atti e, segnatamente, dai contratti di collaborazione prodotti, non si poteva certo dedurre che le prestazioni svolte in favore della società presentassero le caratteristiche previste dall'articolo 53, comma 6, citato, ciò perché:
• in primo luogo, non si era trattato di un'attività in favore di un'azienda editoriale dedita alla pubblicazione di giornali, riviste, enciclopedie e simili;
• in secondo luogo e soprattutto, le prestazioni non si erano concretizzate nella manifestazione del pensiero nei termini sopra prospettati.
Ecco quindi il principio di diritto: «Il riferimento operato dal comma 6 dell'articolo 53 all'attività di collaborazione con "giornali, riviste, enciclopedie e simili" deve essere interpretato nel senso che la superiore esigenza di esclusiva dedizione che connota la posizione del dipendente nei confronti della pubblica amministrazione è stata dal legislatore ritenuta compatibile con un'attività che, come efficacemente osservato dalla procura generale col richiamo all'articolo 21, primo comma, della Costituzione, costituisce espressione del diritto primario di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
Niente incentivi per funzioni tecniche per i contratti di locazione
Alla Corte dei conti del Veneto è stato chiesto se è possibile riconoscere gli incentivi per funzioni tecniche previsti dall'articolo 113 del codice dei contratti pubblici svolte dal personale dipendente nel caso della locazione finanziaria per la realizzazione di un'opera pubblica, qualora:
• nel quadro economico del progetto esecutivo dedotto nel contratto di locazione finanziaria risulti allocata anche la quota per gli incentivi per funzioni tecniche, quantificata, nel rispetto dell'apposito regolamento dell'ente, sull'importo dei lavori affidati al soggetto realizzatore;
• questa quota, a fronte dello svolgimento da parte del personale comunale delle funzioni tecniche previste dall'articolo 113 (verifica e validazione del progetto, funzioni di Rup, direzione lavori, eccetera) venga poi effettivamente trasferita al Comune da parte del soggetto finanziatore;
• sia rispettata la condizione prevista dall' articolo 187, comma l, ultima parte, del codice dei contratti pubblici, ossia che i lavori non abbiano un carattere meramente accessorio rispetto all'oggetto del contratto principale.
Con la deliberazione n. 20/2020/Par, il Collegio, ha ritenuto che il quadro normativo attualmente vigente non consenta di riconoscere legittimamente detti incentivi per funzioni tecniche svolte dal personale del Comune per la realizzazione di un contratto di locazione finanziaria per opere pubbliche o di pubblica utilità, neppure sotto le condizioni generali e astratte rappresentate dal Comune richiedente.
Pubblico impiego, invalidità e pensione: regole e limiti
FONTE: di Redazione PMI.it
L’INPS chiarisce le modalità di accesso alla pensione di vecchiaia per i dipendenti della PA titolari di assegno di invalidità.
L’elevazione dei requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia non modifica il limite ordinamentale previsto per il collocamento a riposo dipendenti delle PA, qualora questi ultimi siano titolari di assegno di invalidità.
Lo afferma l’INPS con la circolare n. 10 del 30 gennaio 2020, informando su quanto specificato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito ai casi in cui un dipendente decida di non esercitare subito il diritto all’accesso alla pensione di vecchiaia.
In casi come questi, infatti, la PA è tenuta a mantenere il rapporto di lavoro fino al compimento del limite ordinamentale di 65 anni: raggiunto questa età, il dipendente può essere collocato a riposo contando sulla conversione dell’assegno di invalidità in pensione di vecchiaia.
È sempre l’INPS a ricordare i requisiti e le condizioni richieste per l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata:
Famiglia, permessi ai papà sino a 15 giorni: ore di congedo per i colloqui con i prof
Fonte: il messaggero
«Un’ora a quadrimestre per i colloqui scolastici dei propri figli» e «puntare ad almeno 15 giorni di congedo parentale obbligatorio per i papà». Sta assumendo contorni sempre più definiti il Family act, il pacchetto di riforme allo studio del Governo per rimodulare il welfare familiare del Belpaese. In particolare in questi giorni Elena Bonetti, ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, ha chiarito come vorrebbe intervenire sul sistema dei congedi per i neo-genitori italiani. «Non basta una sola misura - ha annunciato nel corso di un seminario - o dare sostegno economico alle famiglie con l’assegno unico», per ridare fiducia al Paese servono anche «atti simbolici». A rendersi necessario è quindi un intervento a trecentosessanta gradi che l’esecutivo starebbe già costruendo proprio «nel Family Act che vedrà luce a brevissimo» e che punta a far sì che «la collettività si faccia carico di un sistema di sostegno all’educazione che non siano solo gli asili nido».
IL PATTO
Un patto tra Stato, famiglie e comunità che, secondo Bonetti, passa appunto anche da azioni simboliche. È il caso dei colloqui scolastici per i quali si punta ad introdurre «un congedo obbligatorio di un’ora a quadrimestre» per permettere ai genitori di seguire in maniera adeguata il percorso educativo dei propri figli. Non solo, l’obiettivo della misura è anche provare a cambiare l’impostazione culturale che il Paese ha assunto sul tema: «Un genitore non può prendere un permesso non retribuito dal lavoro per andare a scuola - ha spiegato la ministra - perché è un servizio che svolgo anche a nome della collettività e quindi anche per il datore di lavoro». In pratica va ridisegnato il ruolo del congedo rivedendo «il testo unico» che li regola «affermando una corresponsabilità tra la figura maschile e femminile» anche nel ruolo educativo.
Per lo stesso motivo, nell’ultima legge di Bilancio, Bonetti non solo ha spinto per far rifinanziare i 5 giorni di congedo obbligatorio di paternità che in Italia avevano fatto il proprio esordio solo nel 2012, ma è anche riuscita a far aggiungere l’estensione fino a 7 giorni. «Due giorni in più sono ancora pochi - ha spiegato - ma è un modo per dimostrare che stiamo facendo dei passi in avanti». Una progressione che però sarebbe appena iniziata: «Per il momento non abbiamo ottenuto i 10 giorni che avevamo chiesto» ma ora «vogliamo arrivare» ad almeno due settimane.
LE MISURE
Il Governo però vorrebbe anche intervenire sulla «parte facoltativa» del congedo per le donne. Oggi non solo una neo-mamma «è retribuita al 30% del suo stipendio» ma quando prova a rientrare nel mondo del lavoro non è favorita in alcun modo. Per questo, ha chiarito la ministra «all’interno del Family Act troveranno spazio misure che favoriscano e sostengano il rientro lavorativo».
Nel corso del convegno Bonetti ha toccato diversi dei temi che fin dall’insediamento hanno caratterizzato il suo operato, tracciando un programma che, oltre ai congedi, toccherebbe altri due punti. Innanzitutto il tentativo di dotare il Paese di una strategia nazionale per la parità di genere («È un atto culturale e di indirizzo politico» per il quale il ministero è già al lavoro) fino all’ormai imminente Family Act che la ministra definisce «un progetto ambizioso che ha un’idea di fondo: Vorremmo permettere a donne e uomini di poter tornare a sentirsi liberi di scegliere quali desideri rendere storia nella loro vita». In pratica offrire una maggiore sicurezza “umana” ed economica («I soldi spesi per educare i figli vanno defiscalizzati») per ottenere dei risvolti sociali come far ripartire le nascite la cui scarsità resta, a ragion veduta, la più grande preoccupazione dalle parti di Largo Chigi: secondo l’Eurostat infatti, l’Italia è il paese dell’Unione con il più basso tasso di natalità (7,3 per mille, contro una media del 9,7 per mille).
Dipendenti Pubblici, turni e festività infrasettimanali: le regole secondo l’ARAN
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Pensione di reversibilità al coniuge separato o divorziato: come funziona
Fonte: tecnica della scuola
Leggi tutto: https://www.tecnicadellascuola.it/pensione-di-reversibilita-al-coniuge-separato-o-divorziato-come-funziona
Il dovere di far fruire le ferie d'ufficio. Le non condivisibili indicazioni del Tar Val d'Aosta
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Invalido civile: quando può essere licenziato e quando no
Fonte:leggioggi
Leggi tutto: https://www.leggioggi.it/2020/02/04/invalido-civile-quando-puo-essere-licenziato-e-quando-no/
Rendita ai superstiti 2020: a chi spetta, importo, nuovi requisiti per i familiari a carico
Fonte:leggioggi
Il lavoratore assegnato reiteratamente a mansioni superiori ha diritto alla promozione
Fonte:lavoroediritto
Riforma Pensioni, Al via il tavolo sull'assegno di garanzia per i giovani
Fonte:pensionioggi
Oggi il primo dei tavoli operativi sulla riforma delle pensioni a cui lavoreranno governo e sindacati in vista della prossima legge di bilancio.
Statali, Uscita obbligatoria a 65 anni per il titolare di AOI iscritto al FPLD
Fonte:pensionioggi
Le indicazioni in un documento dell'Inps. La risoluzione d'ufficio può scattare all'età di 65 anni se sussistono i requisiti per la pensione di vecchiaia anticipata.
Fonte:pensionioggi
Nel 2020 la retribuzione annua minima che consente l'accredito di 52 settimane ai fini pensionistici per i lavoratori dipendenti è pari a 10.724 euro.
Leggi tutto: https://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/pensioni-ecco-i-minimali-e-massimali-contributivi-234234324
Barbagallo: “Individuare le risorse per una proposta concreta sulle future pensioni dei giovani”
Primo incontro tecnico al Ministero del Lavoro
03.02.2020 - È iniziata oggi la tornata degli incontri tecnici tra Cgil, Cisl, Uil e Governo riservati all’approfondimento del capitolo previdenziale. Nella prima riunione, i Sindacati hanno illustrato le proprie posizioni in merito agli interventi a favore dei giovani e dei lavoratori discontinui. Inoltre, hanno apprezzato il fatto che il Governo abbia recepito e condiviso l’impostazione e le finalità della proposta sindacale in materia. La questione da dirimere resta quella delle risorse a disposizione. “Se non si capisce cosa il ministero dell’Economia mette sul tavolo - ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - non si può arrivare a una proposta condivisa. Quanto sono disponibili a investire su questo capitolo? Noi continuiamo a sostenere la necessità di stanziare risorse in più manovre, così da poter gestire questa vicenda. Peraltro - ha proseguito Barbagallo - i dati relativi al monte salario e al monte orario ci dicono che i giovani continuano a lavorare nella precarietà e con contratti a termine e, dunque, è prevedibile che, in futuro, non abbiano pensioni degne di questo nome. Ecco perché dobbiamo intervenire su questo punto”.
Al tavolo del confronto, la Uil ha specificato la propria proposta. In sintesi, per la Confederazione di via Lucullo, si possono adottare misure già nel corso della carriera lavorativa, con il riconoscimento di una contribuzione figurativa piena per i periodi di disoccupazione o per quelli di formazione svolti fuori dal periodo lavorativo. Inoltre, si possono adottare misure di tutela al pensionamento con l’istituzione di una pensione contributiva di garanzia. Questi tre interventi non sono in alternativa, ma occorre applicarli con un mix, capace di tutelare i lavoratori più deboli e con carriere discontinue. Inoltre, sempre secondo la Uil, bisogna sia superare le attuali soglie reddituali per l’accesso alla pensione anticipata e di vecchiaia sia modificare gli attuali coefficienti di trasformazione. Infine, occorre prevedere sia maggiorazioni contributive per le lavoratrici madri sia per periodi di assistenza a familiari con disabilità. “È positivo - ha concluso Barbagallo - che gli incontri procedano comunque nella direzione giusta”.