Pubblico impiego: più tempo per adempiere agli obblighi contributivi
Fonte:IPSOA
Sospesi fino al 31 dicembre 2022 i termini di prescrizione per il versamento dei contributi da parte dei datori di lavoro pubblici a favore delle gestioni previdenziali esclusive e per i fondi per i trattamenti di previdenza, trattamenti di fine rapporto e trattamenti di fine servizio, amministrati dall'INPS. Lo prevede il decreto legge Milleproroghe 2020 con riferimento alla contribuzione dei periodi assicurativi fino al 31 dicembre 2015, fatti salvi gli effetti di provvedimenti giurisdizionali passati in giudicato o il diritto all'integrale trattamento pensionistico del lavoratore.
Non saranno applicati fino al 31 dicembre 2022 i termini di prescrizione riferiti al versamento dei contributi a favore dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Il termine è stato ulteriormente differito dall’articolo 11 del decreto-legge 162/2019 recante la proroga di numerosi termini legislativi.
Le amministrazioni pubbliche hanno pertanto più tempo per sistemare gli eventuali contributi risultanti omessi e che risalgono a oltre 5 anni.
La sospensione coinvolge tutti i dipendenti delle PA indipendentemente dalla Cassa o Fondo previdenziale di iscrizione e consente all’INPS di completare il popolamento degli estratti contributivi dei pubblici dipendenti, che a seguito del passaggio di competenze dall’INPDAP all’INPS risultano ancora carenti per un numero significativo di lavoratori e lavoratrici.
Cosa prevede il decreto Milleproroghe 2020
Il comma 5 dell’articolo 11 del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162 prevede che: “All'articolo 3 della legge 8 agosto 1995, n. 335, il comma 10-bis è sostituito dal seguente: «10-bis. Per le gestioni previdenziali esclusive e per i fondi per i trattamenti di previdenza, trattamenti di fine rapporto e trattamenti di fine servizio, amministrati dall'INPS cui sono iscritti i lavoratori dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i termini di prescrizione di cui ai commi 9 e 10, riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria afferenti ai periodi di competenza fino al 31 dicembre 2015, non si applicano fino al 31 dicembre 2022, fatti salvi gli effetti di provvedimenti giurisdizionali passati in giudicato nonchè il diritto all'integrale trattamento pensionistico del lavoratore».
Il nuovo comma 10 bis dell’articolo 3 della legge 335/1995 deroga agli ordinari termini di prescrizione degli obblighi contributivi di 5 anni, elevati a 10 per i soli contributi pensionistici in caso di denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti.
Orientamento dell’INPS
La materia è già stata affrontata dall’INPS che, con la circolare n. 122 del 2019, ha chiarito che la sospensione della prescrizione, ora fissata al 31 dicembre 2022, si applica alle contribuzioni versate fino al 31 dicembre 2014 mentre, per le contribuzioni dal 1° gennaio 2015 trova applicazione l’ordinaria prescrizione quinquennale.
Già con la circolare n. 117 del 2018 l’INPS era intervenuta per tranquillizzare i lavoratori pubblici messi in allarme dal comunicato con cui l’Istituto sottolineava l’imminente prescrizione per tutte le contribuzioni precedenti il 31 dicembre 2014. Per “calmare gli animi” l’INPS precisava che, in ogni caso, la data aveva solo rilievo per i rapporti fra INPS e datori di lavoro pubblici, mutando le conseguenze del mancato pagamento contributivo accertato dall’Istituto. Il 31 dicembre 2018 non doveva quindi essere considerato come la data ultima entro cui il dipendente pubblico avrebbe potuto chiedere la variazione della propria posizione assicurativa, ma come il termine per l’applicazione, da parte del datore di lavoro pubblico, della precedente prassi consolidata nell’ex INPDAP, che individuava la data di accertamento del diritto alla contribuzione di previdenza e assistenza nel giorno dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione.
Le proroghe
Il DL n. 4/2019 aveva differito il termine al 31 dicembre 2021, con l’intervento del decreto-legge “Milleproroghe” la contribuzione dovuta alle casse pensionistiche interessate, riguardante i periodi retributivi fino al 31 dicembre 2014, può essere versata fino al 31 dicembre 2022
Ambito di applicazione
Sono interessate alla proroga le contribuzioni dovute alle gestioni previdenziali esclusive amministrate dall’INPS e, quindi, solo ed esclusivamente alla contribuzione afferente alla Cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali (CPDEL), alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (CPS), alla Cassa per gli ufficiali giudiziari (CPUG), alla Cassa per i trattamenti pensionistici dei dipendenti civili e militari dello Stato (CTPS).
Sblocco turnover non per tutti
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
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Compensi per la partecipazione alle commissioni per i pubblici concorsi
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Il nuovo sistema delle assunzioni fa tramontare i vincoli medianti tetti al turn over
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Lo stesso dirigente non può svolgere tutti gli atti della procedura di appalto
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Assegni familiari 2020: nuovi limiti di reddito ed importi Inps
Fonte:leggioggi
Leggi tutto:https://www.leggioggi.it/2020/01/14/assegni-familiari-2020-nuovi-limiti-di-reddito-importi-inps/
Assegni familiari e quote di maggiorazione pensione 2020
Fonte: lavoro e diritti
L'INPS ha rilasciato l'annuale rivalutazione dei reddditi relativi agli assegni familiari e le quote di maggiorazione pensione 2020
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RC Auto familiare: cos’è, come funziona e quando entra in vigore
Fonte: lavoro e diritti
Rc auto familiare: classe di merito più favorevole per i veicoli della famiglia, a prescindere dalla tipologia. Novità Legge di Bilancio 2020
Leggi tutto:https://www.lavoroediritti.com/soldi-e-diritti/rc-auto-familiare#ixzz6B523XWLs
Pensioni anticipate e Quota 100: come stanno funzionando
Fonte: legge per tutti
Quanti hanno usufruito di anticipi pensionistici nel 2019 e a quanto ammontano gli importi erogati? Il resoconto aggiornato fornito dal presidente Inps.
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Pensione anticipata: come aumentano i requisiti
Fonte: legge per tutti
Adeguamenti alla speranza di vita previsti per la pensione anticipata ordinaria Fornero: quando si può uscire dal lavoro oggi e quando ci si potrà pensionare in futuro.
Leggi tutto:https://www.laleggepertutti.it/356222_pensione-anticipata-come-aumentano-i-requisiti
Quota 100, Il modello AP 140 va presentato da tutti i pensionandi
Fonte:pensionioggi
Le indicazioni in un documento dell'Inps. La dichiarazione sull'assenza o la presenza di redditi deve essere presentata al momento della domanda di pensionamento.
Foccillo(UIL): «Regolare la malattia dei dipendenti pubblici»
Aspettiamo convocazione e risposte della Funzione Pubblica su questa vertenza
“ Leggiamo stamani sulla stampa che ci sarebbe da parte del Governo la disponibilità a trattare sull’annosa vertenza della decurtazione del trattamento accessorio dei dipendenti pubblici che si assentano per malattia. Una disciplina, questa, che ormai da troppo tempo regola con evidenza fattispecie identiche, la malattia per l’appunto, in modo diseguale, negando ai pubblici le voci accessorie che giustamente continuano ad esser riconosciute ai lavoratori del settore privato.
In questo contesto ribadiamo, ancora una volta, che l’orientamento giurisprudenziale, peraltro consolidato proprio con riferimento al pubblico impiego, in più occasioni e fattispecie ha dimostrato come tali norme possano ritenersi legittime solo allorquando motivate da ragioni di carattere temporaneo, costituendone invece un pervenuto carattere di illegittimità il loro protrarsi duraturo nel tempo, caso che per la malattia si sta verificando fin dal 2008.
Noi della Uil abbiamo già avanzato da tempo una nostra proposta e stiamo aspettando una convocazione, ma soprattutto delle risposte dalla Funzione Pubblica su questa vertenza e sulle tante altre del pubblico impiego.
Rinnoviamo, pertanto, la nostra più ampia disponibilità a confrontarci nell’intento di trovare, come fu per quello del 30 novembre 2016, un accordo che dirima questioni normative ed economiche ancora in sospeso, tra cui, oltre alla malattia, la conclusione dei lavori in Aran delle commissioni per gli ordinamenti professionali, lo sblocco delle risorse della contrattazione di secondo livello, la copertura dell’elemento perequativo, quella del bonus e così via. Per quanto riguarda, infine, i contratti nazionali precisiamo che le risorse destinate dalla legge di bilancio non sono ancora sufficienti. Attendiamo una convocazione al più presto.”
Proietti(UIL): siamo contrari al Fondo integrativo pensionistico pubblico gestito dall’INPS
“La UIL ribadisce la sua netta contrarietà all’istituzione di un fondo integrativo pensionistico pubblico gestito dall’INPS.
Il nostro sistema di previdenza complementare è già plurale, libero e concorrente e va rafforzato attraverso un rilancio delle adesioni e ripristinando una fiscalità incentivante.
Quanto, poi, alla ricaduta sull’economia italiana e gli investimenti dei fondi pensione va ricordato che i fondi già investono più di un quinto delle loro risorse nel nostro Paese. Se gli investimenti nell’economia reale italiana sono ancora pochi, ciò è dovuto al ritardo del mercato finanziario che non ha saputo proporre prodotti coerenti alla natura dell’investimento previdenziale. A riguardo i fondi pensione hanno ricercato soluzioni adeguate e con CDP il prossimo 17 gennaio verrà presentato un fondo di fondi che ha proprio la finalità si sostenere le attività produttive del Paese.”
Spacchettamento MIUR, serva a dare risposte ai numerosi problemi
“Con il primo decreto-legge dell’anno sono stati istituti il MI ed il MUR, i due nuovi Dicasteri che sorgono dalle ceneri di un Ministero ridotto allo sbando, l’ormai ex MIUR”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della UILPA Nicola Turco, aggiungendo che “nonostante il grido d’allarme più volte lanciato dalla nostra Organizzazione Sindacale sulle forti criticità dovute al progressivo svuotamento degli uffici per mancanza di personale, alla elevatissima età media dello stesso (circa 60 anni) e soprattutto alla mancanza di risorse adeguate non solo per i lavoratori ma soprattutto per garantire l’efficienza ed il funzionamento di uno dei settori più importanti della vita del Paese ovvero del Pianeta Istruzione, non si è registrato alcun cambio di passo tanto da costringere lo stesso Ministro a rassegnare le dimissioni”.
Prosegue Turco “le risposte dovevano essere altre mentre la Politica ha deciso di risolvere tutti i problemi attraverso lo spacchettamento del Ministero, dando vita ad una delle classiche, lunghe operazioni di restyling organizzativa che richiedono tempo e che aggiungono problemi ulteriori a quelli già esistenti”.
“Questa situazione, oltre a produrre ripercussioni di notevole portata sulle attività direttamente correlate alla funzionalità del sistema scolastico pubblico, determinerà lunghe attese per la risoluzione di tante questioni riguardanti il personale che è in attesa della definizione e dell’erogazione dei fondi destinati alla produttività, della maggiorazione dello stanziamento destinato allo straordinario, ormai divenuto insufficiente a causa della crescente carenza di personale e che per tale motivo è costretto anche a svolgere mansioni superiori rispetto a quelle retribuite, per la conversione dei contratti in essere del personale assunto part time in full time, per la continuità, l’incentivazione e l’ampliamento dei termini e dei criteri per il ‘lavoro agile’, così come recentemente previsto dal Ministro della P.A., per la stabilizzazione di tutto il personale in assegnazione provvisoria dalle altre Amministrazioni nonché di quello del comparto istruzione ‘utilizzato’ presso gli Uffici scolastici regionali, per le procedure per le riqualificazione del personale e per gli attesi trasferimenti dei dipendenti che da tempo ne hanno fatto richiesta e dei neo assunti, in presenza di rilevanti scoperture organiche su tutto il territorio, eccetera eccetera”, incalza il Segretario Generale della Uilpa”.
“In tutto questo”, rimarca Turco, “con la legge di bilancio per il 2020 il Governo ha trovato le risorse – 4 milioni di euro a regime – per il funzionamento dell’Agenzia nazionale per la ricerca, sottoposta alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell’ex Miur, l’ennesima struttura – cui di fatto sono demandate funzioni che lo stesso Ministero dovrebbe svolgere direttamente – che sottrae preziose risorse e favorisce il fenomeno della proliferazione dei posti di funzione di livello dirigenziale”.
“Noi non rimarremo a guardare ma vigileremo attentamente affinché il processo di riorganizzazione avviato persegua le finalità di effettivo miglioramento delle attività che i due neo Ministeri dovranno assicurare per tutelare uno dei diritti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione, che è quello dell’istruzione pubblica, così come vigileremo sulle questioni che riguardano i lavoratori affinché questi ultimi non subiscano pregiudizi di alcun genere rispetto alle proprie aspettative economiche e professionali”, sottolinea Turco, il quale conclude: “Per garantire tutto ciò siamo pronti ad azioni di mobilitazione del personale forti e determinate”.
Barbagallo: “Confronto con il Governo avvenga sulla base di testi scritti e non di annunci”
Riunite le Segreterie unitarie in vista delle riunioni con l’Esecutivo
“Serve una crescita del reddito complessivo per rilanciare il paese. Siamo pronti a fare la nostra parte. Il punto di riferimento, per noi, resta la piattaforma unitaria”. È quanto ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, nel corso della conferenza stampa dei tre leader di Cgil, Cisl, Uil, svoltasi in concomitanza della riunione della Segreteria unitaria, convocata in vista dei confronti con il Governo.
“Il governo - ha proseguito Barbagallo - ha promesso di discutere con le parti sociali, ma vogliamo partecipare a queste riunioni sulla base di testi scritti e non di annunci, che poi vengono disattesi. Nel nostro Paese non viene rispettato il principio costituzionale della progressività della tassazione: in Italia si paga il 15% per redditi fino a 60 mila euro da lavoro autonomo e il 23% per redditi da lavoro dipendente di livello decisamente inferiore. Ecco perché - ha proseguito il leader della Uil - serve una svolta, a partire da una battaglia vera contro l’evasione fiscale, altrimenti mancheranno le risorse per la ripresa economica. Venerdì 17 gennaio, dunque, a Palazzo Chigi, si discuterà di riduzione del cuneo fiscale. Ma questo deve essere solo un primo step. Poi, bisognerà approntare anche una vera e propria riforma per una riduzione strutturale della tassazione non solo a favore dei lavoratori dipendenti, ma anche dei pensionati sui quali, peraltro, le tasse pesano il doppio della media europea.
Per quel che riguarda, infine, il tavolo sulla previdenza - ha ricordato Barbagallo - convocato per il prossimo 27 gennaio, è apprezzabile che sia stata accolta la nostra rivendicazione in merito all’avvio delle due commissioni per la separazione della previdenza dall’assistenza e per l’individuazione dei lavori gravosi. Dal punto di vista generale, poi - ha concluso il Segretario della Uil - chiederemo che si torni a una forma di flessibilità che permetta di andare in pensione prima, senza penalizzazioni”.
Link: https://youtu.be/HDa55oEm3xw