Statali, nuove pagelle con 15 indicatori: contano anche le spese per le bollette
Fonte :il messaggero
Al debutto 15 nuovi indicatori per valutare le performance degli statali che, almeno nelle intenzioni, dovrebbero porre un freno alle promozioni a pioggia. Il governo giallorosso e la ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone puntano a cambiare l'odierno sistema di valutazione a cui è soggetta la Pa. Come? Più carta risparmierà una singola amministrazione statale e più alto sarà il voto che le verrà assegnato. Anche la quantità di visitatori che accederanno ai siti web degli enti pubblici influirà sulle pagelle. I voti, insomma, saranno legati ai click. La votazione cambierà pure in base al numero dei dipendenti in lavoro agile o telelavoro, al grado di utilizzo del sistema d'identità pubblica digitale, al tasso di servizi di pagamenti erogati attraverso la piattaforma PagoPa, alla spesa sostenuta per gli acquisti di beni e servizi, al tasso di mobilità interna del personale non dirigenziale, alle attività formative dedicate ai dipendenti e al livello di trasparenza. E poi, l'ultimo che esce spenga la luce: sul giudizio impatterà persino il costo delle bollette elettriche. Alla fine del 2018 è stata avviata una sperimentazione su una ventina di amministrazione statali per individuare un set di indicatori comuni tramite cui valutare l'attività delle amministrazioni statali. Inizialmente sono stati testati 34 indicatori su oltre venti amministrazioni.
LE ANALISI
Sulla base delle analisi qualitative e quantitative delle risultanze ne sono stati selezionati 15 che meglio si prestano nelle condizioni attuali a essere utilizzati per misurare la performance organizzativa delle amministrazioni pubbliche. Questi ultimi fanno riferimento a quattro aree specifiche: risorse umane, approvvigionamenti, digitalizzazione e trasparenza. Uno degli indicatori fotograferà per esempio la spesa per energia elettrica al metro quadro. Un altro guarderà al numero di servizi a pagamento che consentono l'uso di PagoPa da parte dei cittadini. Un altro ancora alla percentuale di comunicazioni inviate tramite domicili digitali. Per quanto riguarda la gestione degli approvvigionamenti e degli immobili, si terrà conto della quantità di acquisti effettuati tramite il mercato elettronico o convenzioni quadro al fine di risparmiare. Anche il grado di attuazione di forme di organizzazione del lavoro in telelavoro o lavoro agile impatterà sulla valutazione della performance collettiva. Infine verrà misurato il numero di dipendenti sottoposti a colloqui di valutazione e il numero degli accessi unici ai portali delle amministrazioni pubbliche prese in esame. Nel corso del 2020 il Dipartimento della funzione pubblica allargherà la sperimentazione anche alle Regioni e agli enti locali, compresi i piccoli comuni con una popolazione inferiore a cinquemila abitanti. Ma le novità non si fermano qui. Il restyling del sistema di misurazione delle performance dei dipendenti pubblici con cui il ministero della Pubblica amministrazione punta a mettere a punto un sistema più efficace per redigere le pagelle degli statali passa anche attraverso altri canali. Spazio, per esempio, al «miglior dipendente del mese». Si ragiona su una formula per eleggere i cosiddetti «best performer» all'interno di un arco temporale predefinito.
Telelavoro, accessi al sito e risparmi sulla luce: così cambiano i «voti» per i lavoratori statali
Fonte:corriere Redazione Economia
Il dado è tratto, la circolare del ministero è pronta. Manca solo il via libera del Consiglio di Stato. E poi potranno cambiare i metodi con cui i lavoratori della pubblica amministrazione vengono giudicati e premiati o promossi. Lo ha voluto la ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone, che ha deciso di cambiare i parametri di giudizio degli impiegati statali, emanando una circolare ad hoc sugli «indicatori comuni», criteri standard trasversali ai diversi uffici perché tarati sulle attività cosiddette di supporto, che sono simili dappertutto.
Dopo il via libera del Consiglio, ecco le nuove regole: il voto si alzerà quanti più saranno i dipendenti in telelavoro o quanti più clic il portale pubblico collezionerà al giorno. Ma conteranno anche i colloqui di valutazione e farà punteggio anche la bolletta della luce più economica.
Modernizzazione
Il set di indicatori selezionati ne individua 15, collaudati nel corso di una sperimentazione durata un anno. Un test avviato nel dicembre del 2018 su una ventina di amministrazioni pilota. I parametri si riferiscono a quattro aree: risorse umane, approvvigionamenti, digitalizzazione e trasparenza. Per ora valgono sulle amministrazioni statali, che potranno inserirli nei piani per le performance 2020-2022, ma l’obiettivo è calarli anche all’interno delle autonomie locali, Regioni e Comuni, previa intesa in Conferenza unificata. L’obiettivo dichiarato nel documento sta nel promuovere la «modernizzazione ed il miglioramento qualitativo dell’organizzazione e delle competenze professionali» degli uffici pubblici, «nonché l’efficiente impiego delle risorse». Per questo gli enti dovranno tenere d’occhio i nuovi criteri e darne conto al ministero ogni anno entro il 31 gennaio.
La circolare del ministero, nelle more della bollinatura della Corte dei Conti, è quindi accompagnata da un elenco con i diversi paramenti divisi per area. Quanto alla gestione delle risorse umane, il punteggio sale quanto più sarà light il costo, posto che la spesa per la formazione deve essere scorporata, visto che rappresenterebbe un valore e non un onere. Il giudizio migliorerà poi tanto maggiore sarà la quota di dipendenti che risultano in telelavoro o per cui è stata attivata una forma di smart working. Fanno credito i colloqui di valutazione del lavoratore. Premia poi l’economicità dei consumi elettrici e il ricorso massiccio alla Consip per le forniture. Non può mancare tra gli indicatori Spid, la password unica per i servizi online e l’apertura a PagoPa per i pagamenti verso le amministrazioni. La media aumenta per chi si converte al formato full digital per pratiche come quella della gestione delle ferie, dei permessi o per la redazione dei protocolli. Vale anche il numero di accessi al portale web dell’istituzione in questione.
Spese sanitarie detraibili: quali pagare in contanti e quali con carta
Dal 2020 sono detraibili con pagamento in contanti solo l’acquisto di medicinali e dispositivi medici. Si dovranno pagare con strumenti tracciabili le visite chirurgiche e specialistiche. Tutto questo per beneficiare della detrazione fiscale del 19% oltre l'importo di 129,11 euro
Fonte:il giornale
I medicinali e i dispositivi medici fanno parte delle spese detraibili che si possono ancora pagare in contanti.
Stesso discorso vale per le prestazioni sanitarie offerte dalle strutture pubbliche o private, accreditate al Servizio sanitario nazionale. Le spese detraibili solo con pagamenti trattabili, carta credito, bancomat o bonifico, sono quelle per le visite chirurgiche e specialistiche. È quanto contenuto in una norma della legge di bilancio 2020 sulla tracciabilità delle detrazioni fiscali del 19% oltre l’importo di 129,11 euro, che fa riferimento all’articolo 15 del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi). Occorre specificare che le spese detraibili sono rimaste le stesse, quello che cambia è la modalità di pagamento per usufruire della detrazione.
Spese sanitarie detraibili con pagamento in contanti
Saranno detraibili anche con pagamento in contanti le spese relative a medicinali, cioè quelli comprati in farmacia con scontrino parlante. Si intendono specialità medicinali, farmaci e medicinali omeopatici, farmaci da banco e quelli da automedicazione. L’altra tipologia di spesa è quella dei dispositivi medici. In questo caso si fa riferimento a molti prodotti tra cui lenti a contatto, occhiali da vista, cerotti, bende, garze, siringhe, termometri, apparecchi per aerosol, prodotti orotopedici, ausili per disabili, ma anche prodotti per dentiere, materassi ortopedici, test di gravidanza, test di ovulazione, test menopausa solo per citarne alcuni. Bisogna dire che il contribuente dovrebbe informarsi sulle strutture private effettivamente accreditate al servizio sanitario nazionale prima di effettuare un pagamento in contanti, altrimenti conviene pagare le spese sanitarie con carta di credito o bancomat.
Spese sanitarie detraibili solo con pagamenti tracciabili
Le spese per le visite chirurgiche e specialistiche sono detraibili al 19% esclusivamente con pagamenti tracciabili. Si intendono quelle per le prestazioni non offerte da strutture pubbliche o private accreditate al servizio sanitario nazionale. In questa categoria rientrano le prestazioni rese da un medico generico, le visite di un medico specialista, le spese di degenza, ricovero e parto, gli esami del sangue, i Day ospital, le spese per interventi chirurgici e quelle per trasporto in ambulanza. Inoltre, si fa riferimento a prestazioni rese da psicologi e psicoterapeuti per finalità terapeutiche, spese per fisioterapia e dietista, elettrocardiogrammi, ecocardiografia, elettroencefalogrammi, ecografie e dialisi. L’elenco è ancora più lungo ma abbiamo citato solo una parte delle prestazioni sanitarie. Per tutte queste spese, il diritto alla detrazione fiscale del 19% sarà riconosciuto dal Fisco con la presenza sia della fattura o ricevuta fiscale sia del pagamento tracciabile della spesa stessa.
Statali, restyling delle performance
Fonte:studio cataldi
Arrivano le nuove linee guida per la misurazione e la valutazione delle performance individuali del ministero della Pubblica amministrazione
Leggi tutto: https://www.studiocataldi.it/articoli/36937-statali-restyling-delle-performance.asp
Misure da adottare nel caso di indagini penali a carico di propri dipendenti
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Dati patrimoniali dei dirigenti pubblici: il buonsenso prevale sul voyeurismo
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Scavalco di eccedenza: è possibile negare l’autorizzazione al dipendente ?
Fonte: www.segretaricomunalivighenzi.it
Come funziona legge 104 per acquisto auto?
Fonte: www.laleggepertutti.it
Come funziona l’agevolazione fiscale per l’acquisto dell’auto a chi usufruisce della legge 104 del 1992: quando vendere l’auto con la legge 104; chi ha la legge 104 deve pagare il bollo auto? Dove acquistare auto con legge 104?
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Pensione anticipata per invalidità 74
Fonte: www.laleggepertutti.it
Il lavoratore dichiarato invalido dal 74% in su ha diritto ad un anticipo del pensionamento?
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RSPP: il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
Fonte: www.laleggepertutti.it
Sicurezza sul lavoro: dalla valutazione dei rischi alle misure di prevenzione.
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Aggravamento malattia professionale Inail: ultime sentenze
Fonte: www.laleggepertutti.it
Le ultime sentenze su: riconoscimento della malattia professionale; domanda di revisione di rendita da malattia professionale; rilevanza dell’aggravamento in sede di revisione della rendita; aumento della rendita Inail per aggravamento della malattia professionale
Leggi tutto: https://www.laleggepertutti.it/351722_aggravamento-malattia-professionale-inail-ultime-sentenze
Diritto alle ferie: ultime sentenze
Fonte: www.laleggepertutti.it
Leggi le ultime sentenze su: maturazione del diritto alle ferie; diritto alle ferie annuali retribuite; organizzazione dell’orario di lavoro; beneficio di indennità finanziaria per le ferie non godute prima del decesso; monetizzazione delle ferie non godute per cause non imputabili al lavoratore.
Leggi tutto: https://www.laleggepertutti.it/351446_diritto-alle-ferie-ultime-sentenze
ISEE 2020
Fonte: studio cataldi
L'ISEE 2020 porta con sè diverse novità, tra cui l'ISEE precompilato e nuove indicazioni per la sua compilazione, come chiarito dall'INPS
Leggi tutto: https://www.studiocataldi.it/articoli/36932-isee-2020.asp
Polizza Casalinghe, Al via le nuove modalità di iscrizione all'Inail
L'Inail ha adottato la circolare attuativa con le novità in vigore dallo scorso anno. Il premio va pagato tramite entro 10 giorni dall'iscrizione e successivamente, entro il 31 gennaio.
Pensioni, Ecco le fasce di rivalutazione degli assegni nel 2020
I dettagli della proposta del Governo contenuta nella Legge di Bilancio per il 2020. Pochi centesimi in più al mese per i pensionati con assegni tra 1.500 e 2000 euro lordi al mese. Dal 2022 si torna però a criteri più generosi.
Pensioni 2020: perché l’importo pagato a gennaio è più basso?
Fonte:money
Pensioni: in alcuni casi l’importo di gennaio potrebbe essere più basso del previsto (e in altri più alto). La “colpa” è da attribuire al conguaglio fiscale di fine anno.
Leggi tutto: https://www.money.it/pensioni-2020-importo-pagato-gennaio-piu-basso
“Anche sulla partita dei contratti del Pubblico Impiego, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha esercitato il suo potere di veto negando le risorse necessarie per consentire dei rinnovi contrattuali allineati a quelli degli altri settori del mondo del lavoro”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della UILPA Nicola Turco, aggiungendo che “nel Palazzo di via XX Settembre si decide a chi dare e a chi non dare travalicando i paletti del proprio perimetro istituzionale e imponendo una sorta di egemonia politica sia rispetto alle esigenze dei singoli Dicasteri sia nei confronti di quelle che dovrebbero essere le scelte politiche dell’intero Esecutivo”.
Prosegue Turco: “Da troppi anni assistiamo all’interferenza del Mef su questioni che riguardano il Pubblico Impiego, non soltanto legate al reperimento delle risorse necessarie per i rinnovi contrattuali – che guarda caso non si trovano mai – ma anche rispetto ad altre specifiche questioni riguardanti non solo la contrattazione nazionale ma anche quella integrativa, in relazione alla quale il Mef dovrebbe limitarsi ad esercitare il proprio ruolo - che è quello della verifica della compatibilità finanziaria – senza entrare nel merito di questioni sulle quali le decisioni spettano alle parti che hanno sottoscritto gli accordi nonché al Dipartimento della Funzione Pubblica, deputato alla verifica del rispetto della normativa vigente in materia di lavoro pubblico”.
“Abbiamo cercato in tutti i modi di proporre soluzioni che potessero aprire una prospettiva di valorizzazione economica del lavoro svolto in favore della comunità e che si coniugassero anche con le impostazioni dei contratti collettivi del settore privato”, sottolinea Nicola Turco, “ma sembra di combattere contro i mulini a vento. I dinieghi sono continui e provengono tra l’altro da personale classificabile come dipendente pubblico che tuttavia sembra essere solo al servizio di chi vuole demolire il mondo del lavoro pubblico, nessuna considerazione per la propria stessa professionalità di lavoratore pubblico”.
“Nel Regno del NO vige la regola del diniego: NO al superamento del limite imposto all’ammontare dei Fondi per il salario accessorio, NO alla detassazione degli aumenti contrattuali, NO alla detassazione del salario accessorio in assoluta disparità di trattamento rispetto al settore privato, NO all’eliminazione della tassa sulla malattia che costituisce l’ennesima discriminazione rispetto al resto del mondo del lavoro, eccetera eccetera, tutti NO che ovviamente si aggiungono a quello fondamentale che riguarda le risorse necessarie per un rinnovo contrattuale degno di questo nome”, rileva il Segretario generale della Uilpa.
“E’ inaccettabile che ogni qualvolta si riescano a stipulare degli accordi positivi o a pervenire attraverso il confronto tra le parti all’emanazione di provvedimenti migliorativi della funzionalità dei servizi – spesso anche attraverso percorsi travagliati e sofferti – il Ministero dell’Economia vada oltre la sua sfera di competenza formulando quei famosi, preconfezionati pareri contrari che espongono motivazioni che esulano dall’accertamento della necessaria copertura finanziaria delle iniziative, identificandosi con un ruolo che non gli spetta, così come non gli spetta decidere se il rinnovo dei contratti pubblici sia più o meno importante di altri interventi per altri settori”, rimarca il Segretario generale della Uilpa, evidenziando che “in tal modo il Ministro dell’Economia dimostra anche di ignorare un paradigma che invece dovrebbe ben conoscere e cioè che mettere in circolo dei soldi significa anche incentivare i consumi e contribuire al rilancio dell’economia”.
“Questa situazione non è più tollerabile e annunciamo sin da ora che per noi il 2020 sarà l’anno della battaglia contro l’autoreferenzialità del ‘Signor no’! Porteremo migliaia di lavoratori pubblici a manifestare davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con grandi e ripetute mobilitazioni”, incalza Turco.
“Noi vogliamo ristabilire giustizia nei nostri confronti e soprattutto pretendiamo che gli assetti istituzionali vadano rispettati, non consentiremo che ci sia sempre un ‘Bastian contrario’ a vanificare tutto ciò che cerchiamo di costruire positivamente con le nostre controparti di turno”, conclude Turco.
PENSIONI - Proietti: Governo riprenda tavoli di confronto su temi previdenziali
Dichiarazione di Domenico Proietti, Segretario Confederale UIL
“Quota 100, assieme all’Ape sociale, è una misura utile che favorisce l’accesso flessibile alla pensione. È evidente che Quota 100 non è uno strumento perfetto, perché è definibile come un “ambo secco”, però ha permesso a 175 mila lavoratori di andare in pensione nel 2019. È un dato rilevante che dimostra come la flessibilità e la volontarietà siano due condizioni intelligenti che consentono ai lavoratori di scegliere liberamente. È bene ricordare che la platea dei potenziali utilizzatori di quota 100 era di 350 mila.
Per il futuro si deve puntare a una flessibilità diffusa tra 62/63 anni, diminuendo gli anni di contribuzione necessaria, senza penalizzazioni né ricalcoli contributivi. Ciò è perseguibile separando l’assistenza dalla previdenza e diversificando l’accesso alla pensione tra le diverse tipologie di lavoro. A tal proposito, vanno insediate subito le due commissioni istituzionali.
Si deve stabilire che 41 anni di lavoro sono sufficienti per andare in pensione, a prescindere dall’età, si deve valorizzare il lavoro di cura e la maternità per le donne ai fini previdenziali e completare la salvaguardia degli esodati.
Va affrontato, sin da ora, il tema delle future pensioni dei giovani, prevedendo una contribuzione figurativa a copertura dei buchi nelle carriere lavorative.
La UIL chiede al Governo di riprendere i lavori del tavolo di confronto sui temi previdenziali, così da trovare soluzioni efficaci ed eque per i lavoratori e per il Paese.”