Fonte:il messaggero di Luca Cifoni
Fatta la legge, parte la corsa alla pensione. I lavoratori interessati a sfruttare il canale di Quota 100 dalle prossime ore potranno iniziare a presentare le domande e a strettissimo giorno saranno disponibili anche le circolari, alle quali l'Inps sta lavorando a pieno ritmo. I più solerti saranno con tutta probabilità i dipendenti pubblici ai quali è richiesto di dare un preavviso di sei mesi alle amministrazioni di appartenenza. Quelli che hanno già maturato i 62 anni di età e i 38 di contributi entro la data di entrata in vigore del decreto - ovvero oggi - potranno accedere alla pensione dal primo agosto. Tutti gli altri, per i quali il doppio requisito scatta a partire dalla giornata di domani, potranno lasciare il servizio dopo un periodo di attesa di sei mesi. Ad esempio se si compiono gli anni il 20 febbraio (avendo già la contribuzione richiesta) l'uscita sarà il 21 agosto. Il personale a tempo indeterminato della scuola, per il quale la data del pensionamento è fissata in ogni caso al primo settembre, dovrà presentare la domanda entro il prossimo 28 febbraio. La stessa regola vale per il personale universitario, con riferimento all'inizio dell'anno accademico.
Per i lavoratori privati i tempi di attesa sono più contenuti. Se i requisiti sono stati centrati entro il 31 dicembre 2018, allora le porte della pensione si apriranno il primo aprile; dopo questa data si applicherà una finestra di tre mesi, con probabile uscita effettiva - in base alla prassi - il primo giorno del mese successivo. Quindi sempre nel caso di sessantaduesimo compleanno al 20 febbraio la data sarebbe il primo giugno.
Le finestre di tre mesi (in questo caso uguali per privati e pubblici) si applicano anche in caso di pensione anticipata, per la quale sono necessari - indipendentemente dall'età - 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne (requisito congelato fino al 2026 proprio in seguito al decreto). Coloro che hanno conseguito il requisito dal primo gennaio a oggi, data di entrata in vigore del decreto (periodo nel quale sulla carta era ancora in vigore il requisito incrementato di cinque mesi) potranno andare in pensione il primo aprile.
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Decreto reddito-pensioni, c’è la firma del capo dello Stato. Ecco come funzioneranno
Fonte:sole24ore
Pensioni, quanto risparmiano gli statali con le liquidazioni detassate
Fonte:sole24ore
Pace contributiva per 10.500 lavoratori, di cui 1.800 «autonomi», per i prossimi tre anni. E liquidazioni detassate per i pensionamenti di 896mila statali: 457mila sempre fino al 2021, ma partendo da quelle collegate a cessazione di rapporto di lavoro datate 2018, e altre 439mila negli anni successivi (compresi quelli seguenti al 2026). Le stime sono contenute nell’allegato tecnico al maxi-decreto su pensioni e reddito di cittadinanza, atteso questa sera in «Gazzetta ufficiale» dopo questa mattina (28 gennaio) è arrivata la firma del capo dello Stato.
Per la cosiddetta “pace contributiva” non è dunque ipotizzato un boom di adesioni. Anche perché, come si legge nella relazione tecnica, «per le caratteristiche dei potenziali beneficiari l’operazione non è propedeutica per conseguire pensioni di vecchiaia». La misura, introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021, offre la possibilità a lavoratori dipendenti (privati e pubblici) e “autonomi” in attività dal 1° gennaio 1996 di riscattare in tutto o in parte i periodi non coperti da contribuzione obbligatoria, volontaria o figurativa per un periodo massimo di cinque anni anche non continuativi. Il riscatto può essere esercitato facendo leva su un meccanismo di rate mensili (fino a 60) per un importo minimo di 30 euro. Per gli “under 45” è poi previsto un riscatto agevolato della laurea.
Diversa la situazione sul versante del pensionamento degli statali. L’anticipo con prestito bancario sulla base di una convenzione con l’Abi riguarda tutte le uscite nel pubblico impiego e non solo quelle con «quota 100». La detassazione del Tfs servirà per compensare gli interessi che dovranno essere versati dai lavoratori agli istituti di credito per il finanziamento. E scatterà sotto forma di riduzione di 1,5 punti percentuali dell’aliquota Irpef per ogni annualità che intercorre tra la cessazione del servizio e il pagamento effettivo della liquidazione fino a un massimo di 7,5 punti percentuali decorsi sessanta mesi dalla conclusione del rapporto di lavoro. Con una sola eccezione: per chi ha optato per il pensionamento nel 2018 l’aliquota scende dell’1,5% a prescindere dalle annualità intercorse tra l’uscita dal lavoro e l’erogazione del Tfs. Il tutto entro un “tetto” di 50mila euro d’imponibile oltre il quale si applica la tassazione piena.
La relazione tecnica, partendo da un importo medio pro-capite di Tfs di circa 76mila euro, stima una platea di soggetti interessati di 66mila statali per il 2018 e, rispettivamente, di 158mila nel 2019, 118mila nel 2020 e 115mila nel 2021, anno in cui si concluderà la sperimentazione di «quota 100». Ma chi avrà maturato i requisiti nel prossimo triennio potrà esercitare anche successivamente il diritto al pensionamento anticipato (si veda Il Sole 24 Ore del 25 gennaio). In tutto 457mila dipendenti pubblici ai quali erogare la liquidazione, ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 439mila negli anni seguenti, compresi quelli successivi al 2026.
Oltre 2,5 milioni di uscite anticipate entro il 2028
Quanto al complesso di nuovi pensionamenti attesi nei prossimi dieci anni, il Governo stima per il periodo 2019-2028 oltre 2,5 milioni di nuove uscite anticipate, 2,3 milioni delle quali con la «quota 100» (almeno 62 anni di età e 38 di contribuzione) introdotta dal decreto e con il canale esclusivamente “contributivo”, che, a prescindere dall’età anagrafica, consente di accedere alla pensione di anzianità con 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini e 41 anni e 1o mesi per le donne senza adeguamenti alla speranza di vita fino al 2026 (si veda Il Sole 24 Ore del 26 gennaio).
Le uscite stimate con opzione donna sono quasi 83mila, 42mila quelle attraverso la proroga dell’Ape sociale e più di 74mila con la sospensione per sette anni dell’incremento legato alla speranza di vita per la pensione dei lavoratori precoci.
Il numero dei pensionati di cittadinanza resta un’incognita, visto che nelle ultime versioni della relazione tecnica non se ne fa cenno.
Piano triennale, relazione del responsabile e obblighi di pubblicazione: giovedì è il giorno anticorruzione
Piano triennale, relazione del responsabile e obblighi di pubblicazione: giovedì è il giorno anticorruzione
Fonte:sole24ore di Paolo Canaparo
"Fitta l’agenda anticorruzione entro il prossimo 31 gennaio. Due le scadenze importanti per l'efficace funzionamento del sistema di prevenzione amministrativa disegnato dalla legge 190/2012: l'aggiornamento del piano triennale anticorruzione (Ptpc) 2019-2021, che deve includere anche una sezione dedicata alla trasparenza e la pubblicazione della relazione annuale del responsabile per la prevenzione della corruzione e la trasparenza (Rpct).
L’Anac ha avuto già modo di evidenziare che, anche se la prospettiva temporale del piano è triennale, questo documento deve essere adottato ogni anno entro il 31 gennaio."
FONTE: https://www.termometropolitico.it
FONTE: https://www.termometropolitico.it
LEGGI TUTTO:https://www.termometropolitico.it/1383431_2019-01-29-noipa-stipendio-febbraio-2019.html
Fonte:studio cataldi
La circolare del ministero della giustizia recante gli indirizzi operativi per la gestione delle segnalazioni dei whistleblower
LEGGI TUTTO:https://www.studiocataldi.it/articoli/33353-segnalazioni-whistleblowing-le-indicazioni-del-ministero.asp
Da PensioniOggi:
Leggi Tutto: https://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/come-cambiano-le-pensioni-con-il-dl-su-quota-100-7645646#ixzz5dz4W8GnE
Come si rivalutano le retribuzioni figurative da mobilita'
Ai lavoratori che hanno fruito della mobilità come scivolo verso la pensione l'ordinamento riconosce un particolare meccanismo di rivalutazione delle retribuzioni figurative. Ecco come funziona.
Pensioni, Ecco i minimali e massimali contributivi per il 2019
Nel 2019 la retribuzione annua minima che consente l'accredito di 52 settimane ai fini pensionistici per i lavoratori dipendenti è pari a 10.670 euro.
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Uil notizie sindacali
“Sul fatto che il Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno non volesse passare alla storia legando il suo nome ad un ulteriore intervento riformatore del lavoro pubblico eravamo perfettamente d’accordo ma ormai è evidente a tutti che le buone intenzioni sono state spazzate via da decisioni e scelte non condivisibili”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, aggiungendo: “le previsioni contenute nel disegno di legge denominato ‘concretezza’ e l’annuncio dell’apertura della caccia ai dipendenti pubblici ‘furbetti’ testimoniano che – purtroppo – anche nel settore del Pubblico Impiego il promesso cambiamento non è nelle intenzioni di questo Governo”.
“Come si evince dagli stessi numeri riportati sulla stampa nazionale – precisa il Segretario Generale della Uilpa - si tratta di una percentuale infinitesimale di malfattori (0,3%) che non può continuare ad infangare la platea di 3 milioni e 200 mila lavoratori che quotidianamente continuano ad assicurare l’erogazione del servizio pubblico, nonostante tagli di risorse, carenze di organico, inadeguata sicurezza dei luoghi di lavoro e mancanza di qualsiasi incentivo destinato a valorizzare il lavoro svolto e la professionalità”.
Prosegue Turco: “Premesso che la Uilpa – in sintonia con le scelte della Uil che ha più volte evidenziato la volontà di costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari a carico di dipendenti truffaldini - ha sempre fermamente condannato, senza alcuna attenuante, tutti qui lavoratori che hanno posto in essere comportamenti illegittimi, fraudolenti e disonesti, tuttavia troviamo ingiusto che quel manipolo di farabutti possa costituire l’unico vero problema da risolvere per il buon funzionamento della macchina pubblica”.
“Un siffatto atteggiamento persecutorio è inaccettabile ed è, altresì inconcepibile ed anti-economico che coloro che dovrebbero essere impegnati secondo i propri compiti istituzionali a perseguire la lotta all’evasione fiscale in primis finiscano per sostituire coloro che sono lautamente retribuiti e che hanno nei loro compiti l’esercizio del controllo su assenze e permessi e sui quali grava la spada di Damocle del licenziamento in caso di omissioni e/o inadempimenti in tal senso”.
“Allora – incalza Turco - ci chiediamo il motivo di questa duplicazione di costi. Ma soprattutto ci chiediamo quanto tempo ancora dovremo aspettare perché il Ministro si dimostri realmente interessato a confrontarsi con le rappresentanze dei lavoratori nel rispetto di quanto sostenuto in passato dalla stessa Corte Costituzionale che nella sentenza sui contratti aveva individuato la violazione dell’art. 39 della Costituzione”.
“Il vero cambio di passo dovrà essere esattamente il contrario dell’orientamento manifestato finora, ossia scommettere sul capitale umano per aumentare l’efficienza del Servizio Pubblico, e per far questo serviranno le risorse necessarie che nei prossimi giorni richiederemo per favorire FORMAZIONE, SICUREZZA, INFORMATIZZAZIONE e soprattutto per garantire quel benessere organizzativo che nel settore pubblico manca totalmente”.
Conclude Turco: “Molti ignorano gli esigui numeri dei ‘furbetti’ e non conoscono il rapporto costo/beneficio di tale operazione. E se il Servizio Pubblico non funziona è più facile prendersela con gli impiegati al front office, piuttosto che con le vere cause di alcune carenze strutturali della P.A.”
Foccillo(UIL): PA, il rilancio della macchina amministrativa non può che passare dai suoi lavoratori
DICHIARAZIONE DI ANTONIO FOCCILLO SEGRETARIO CONFEDERALE UIL
“Continuiamo a leggere sui quotidiani di punizioni da imporre agli assenteisti e di permessi «facili» presi dai pubblici dipendenti. Un atteggiamento inquisitorio che dura ormai dal 2009 e che è arrivato fino alle rilevazioni biometriche e alla stretta collaborazione con le Fiamme Gialle nella prevenzione di questi fenomeni. Insomma, una guerra ideologica che, però, viene smentita dal numero dei procedimenti e dei licenziamenti che sono un’infinitesima parte dei pubblici dipendenti che, vogliamo ricordare a tutti, sono poco meno di tre milioni.
Dagli ultimi dati dal mese di giugno scorso si rileva che vi sono stati 22 licenziamenti disciplinari, che non escludono quindi anche fattispecie diverse dalla falsa attestazione della presenza in servizio. Da qui si evince tutt´altro che un´urgente impellenza che tarpa le ali al buon andamento della nostra P.A. e l’ha detto la stessa Ministra della Funzione pubblica, circoscrivendo il fenomeno a «una percentuale limitata di dipendenti».
Pur condannando qualsiasi azione irrispettosa del proprio lavoro ci chiediamo se sia questa la priorità del Ministero. Riteniamo che non sia così. Per la Uil il rilancio della macchina amministrativa non può che passare dai suoi lavoratori che non vanno mortificati e colpevolizzati per gli errori di qualcuno che va punito. I lavoratori hanno bisogno di esser messi nella condizione di poter offrire servizi pubblici adeguati e puntuali a tutti.
Vorremo che tra le priorità di questo Governo vi fosse un vero ricambio generazionale, non più rinviabile e contingentato. Un ricambio che permetta di invertire un trend di assenze spesso giustificato anche dall´età media avanzata della forza lavoro e soprattutto di colmare quella sotto-dotazione organica che, quella sì, è motivo di paralisi del servizio pubblico. Inoltre, preferiremmo che le risorse venissero investite in formazione, digitalizzazione e ammodernamento di strutture con cui i lavoratori quotidianamente operano.”
Vorremmo che si rinnovassero, come avviene per tutti i lavoratori, i contratti scaduti a dicembre e quelli ancora aperti del precedente triennio 2016/2018 dei medici e della dirigenza e, infine, che si concludessero i lavori delle commissioni paritetiche per le nuove progressioni di carriera.”
Manifestazione nazionale UIL - CGIL - CISL DEL 9 FEBBRAIO 2019 –indicazioni operative
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