Lettera aperta
Il nuovo contratto: occasione mancata o risultato raggiunto?
Il 23 dicembre ultimo scorso in piena notte è stato firmato il nuovo contratto degli statali. Circa 270 mila lavoratori ne godranno gli aspetti economici che tra un po’ vedremo e comunque abbiamo chiuso un capitolo che trascinavamo da oramai quasi nove lunghissimi anni.
Anni di perdita di potere d acquisto, anni in cui siamo stati nostro malgrado bersaglio della più becera campagna denigratoria, anni di crisi, certo, che noi sicuramente abbiamo vissuto non rischiando il posto di lavoro, ma pur sempre crisi che ha minato fiducia e portafoglio.
Non è sotto il profilo economico il miglior contratto possibile, ma resta un passaggio rilevante, conquistato a fatica se, come è noto, le risorse postate in legge di bilancio erano all inizio poco più di trecento milioni di euro nemmeno sufficienti a coprire la vacanza contrattuale. Se quell’ importo è considerevolmente aumentato è perché ci siamo spesi con tenacia sul Governo per chiudere con un minimo di dignità l aspetto economico.
Così arriveranno circa 500/600 euro di arretrati e un aumento sul tabellare di 85 euro lordi, circa 600 euro di aumento annuale.
Non gridiamo evviva ma non siamo così stupidi da pensare che potevamo recuperare 10 anni di crisi economica e di erosione del potere d acquisto con questo contratto.
E poi diciamolo con la franchezza che sempre ci ha contraddistinto, per la Uil, la vera battaglia era superare la Riforma Brunetta, una pagina politica e normativa che ci ha messo all’angolo sottraendo la principale funzione per la quale siamo nati: contrattare con il datore di lavoro le condizioni del lavoro, l Organizzazione del lavoro e tutte le materie note, da tempo solo oggetto di una informazione che finiva per spegnere ruolo e capacità di dimostrare che le nostre idee circa l’ Organizzazione del lavoro sono migliori di chi ci governa.
Su questo punto è indubbio il successo ottenuto, con fatica, con certosino lavoro, partito da lontano, dalla nostra raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per azzerare la legge 150 e per finire alla reiterata richiesta all’ organo politico di superare appunto la legge Brunetta.
Chi ogni giorno si misura con la controparte al tavolo contrattuale capisce la portata di questo contratto, chi fa attività di tutela sindacale sul posto di lavoro, chi difende il diritto di avere diritti conosce e capisce cosa abbiamo portato a casa.
Basterebbe leggere le dichiarazioni dell’on. Brunetta per valutarne appieno il valore, per capire che abbiamo rimesso in piedi un sistema di relazioni industriali non scontato e che ci potrà rivedere protagonisti e non vittime di scelte sbagliate e spesso poco lungimiranti Vi diranno che il merito è di tutti, io penso senza presunzione che la Uil Pa ha posto come condizione per firmare il contratto il relativo superamento della legge citata e possiamo dire con orgoglio che da soli abbiamo spinto in questa direzione portando a casa un risultato non scontato e nemmeno facile.
Ora si tratta di lavorare per cambiare direzione, ridare dignità alla macchina pubblica con accordi di posto di lavoro che abbiano come misura il lavoro svolto con senso di responsabilità da migliaia di lavoratori che hanno una sola preoccupazione quella di garantire servizi migliori per i cittadini.
Non di meno ora dobbiamo Portare a casa un nuovo ordinamento professionale più in linea con i tempi, oggi appendice da riscrivere di questo contratto e si tratta di spiegare a tutti i lavoratori cosa abbiamo rischiato se non chiudevamo ora, proprio ora, questo contratto dopo un lungo buio.
Siamo come sempre concreti, schiena diritta e con una visione che possiamo così riassumere: dare dignità al lavoro pubblico e stare dalla parte dei lavoratori e dei cittadini.
Il resto non ci appassiona.
Questa è la Uilpa e non ci appassionano le critiche di chi con poca memoria dimentica quale situazione abbiamo dovuto affrontare e quali resistenze superare.
Ora Guardiamo avanti tutto assieme, senza lasciare indietro nessuno.
Il Segretario Regionale UILPA Veneto
Massimo Zanetti